Corriere Fiorentino

Test del Dna per lo stupratore

Varlungo: è sospettato di un’altra violenza sessuale

- V.M.

Sarà l’esame del Dna a stabilire se Mustafa Arnaut è la stessa persona che aggredì e violentò una donna giapponese al parco di Varlungo, all’alba dello scorso 23 giugno. Il pregiudica­to rumeno è stato arrestato una settimana fa per aver abusato di una studentess­a orientale la notte tra il 23 e il 24 settembre e gli inquirenti sospettano che possa essere l’autore delle due aggression­i. Per questo, la pm Beatrice Giunti ha disposto un test che consentirà di accertare l’appartenen­za delle tracce biologiche scoperte sugli abiti della giapponese. Gli investigat­ori da tempo hanno isolato il Dna dell’assalitore, senza tuttavia risalire all’identità. Quello di giugno fu un agguato molto feroce, simile a quello subito, oltre una settimana fa, dalla ragazza arrivata dalla Mongolia per studiare a Firenze. Identica la tecnica: l’aggressore, secondo la ricostruzi­one degli investigat­ori, colpì con pugni e calci la giapponese e poi la violentò. Identica sorte è toccata qualche giorno fa alla studentess­a che è rimasta un’ora in balia dell’assalitore ma è riuscita a graffiarlo. Intanto, Federico Gianassi assessore alla sicurezza risponde all’appello di medici e operatori dell’ospedale di Ponte a Niccheri dopo i tanti stupri: «Il sindaco incontrerà le donne che operano a Ponte a Niccheri. Ci batteremo per una giustizia più efficace».

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Mustafa Arnaut, accusato di aver stuprato una ragazza sotto il ponte di Varlungo

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