Il caffè di Giuliano
Operazione congiunta di Finanza e Municipale, durata 7 mesi. «I controlli continueranno»
C’era chi dichiarava un reddito inferiore a quanto pagava di occupazione di suolo pubblico (in pratica lavorava gratis) e chi «dimenticava» di emettere scontrini. C’era chi apriva e chiudeva partite iva con una frequenza sospetta e chi vendeva merce contraffatta. Sono solo alcuni casi accertati dalla Guardia di Finanza di Firenze e dalla polizia municipale tra i bancarellai di San Lorenzo. Nell’arco di sette mesi — a partire da febbraio — sono state riscontrate evasioni fiscali per circa 400 mila euro, con sanzioni per irregolarità amministrative a 28 soggetti. A quindici gestori sono state sospese le licenze per quindici giorni a causa delle ripetute violazioni fiscali sugli scontrini.
I finanzieri del Gruppo Firenze, guidati dal tenente colonnello Dario Sopranzetti, e la polizia municipale hanno fatto uno screening tra i 251 titolari delle licenze comunali dei «banchini» nella zona intorno al mercato coperto. Partendo dalle banche dati collegate con l’anagrafe tributarie hanno cercato indicatori che potevano segnalare anomalie fiscali. E così sono stati fatti controlli mirati e non casuali. Il bilancio di quella che è stata presentata non come un’operazione spot ma come una campagna che andrà avanti anche nei prossimi mesi, è stato presentato ieri a Palazzo Vecchio dal sindaco Dario Nardella e dal comandante provinciale della Guardia di Finanza Benedetto Lipari, alla presenza dell’assessore alla sicurezza Federico Gianassi e del comandante della polizia municipale Alessandro Casale.
«Questi risultati sono il frutto della collaborazione avviata grazie al protocollo del 2016 e che continuerà — sottolineano il sindaco e l’assessore — Erano stati in primis gli ambulanti storici del mercato a chiedere controlli perché è ingiusto che chi opera rispettando le regole subisca la concorrenza sleale di chi invece le viola, creando un danno a un mercato che ha una grande tradizione. Questi risultati dimostrano che a fronte di tanti che rispettano le regole ci sono alcuni operatori che invece le violano e devono essere puniti».
I controlli hanno anche permesso di trovare e sequestrare borse e giubbotti contraffatti in tre banchini. Da uno di questi è stato possibile risalire anche alla ditta cinese dell’Osmannoro che riforniva il banco. Un italiano e un iraniano, proprietari di due banchi, sono stati così denunciati per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione. Nel laboratorio dell’Osmannoro sono state sequestrate 200 fibbie e 20 borse finte Gucci, 10 mila euro in contanti e alcune banconote false. L’imprenditore cinese è stato denunciato per contraffazione e ricettazione. Sono state anche fatte multe a 26 soggetti per omessa indicazione dei prezzi sulla merce in vendita; in 25 casi i banchi erano più grandi del consentito e sono state contestate 2 occupazioni abusive di suolo pubblico e 3 mancate esibizioni di licenza di ambulante.
Il sindaco Sono stati in primis gli ambulanti storici a chiedere un intervento perché è ingiusto che chi opera rispettando le regole subisca la concorrenza di chi le viola