Corriere Fiorentino

«La pizza certificat­a? Vale molto di più E adesso tocca a voi»

- Edoardo Semmola

Gino Sorbillo, titolare dell’omonima pizzeria storica napoletana, elenca così i vantaggi della certificaz­ione Unesco: «Più 20 per cento di vendite, maggiore consapevol­ezza della nostra arte, un modello da esportare». Anche per la bistecca alla fiorentina, almeno secondo le intenzioni del sindaco Dario Nardella.

La pizza ha vinto parecchie battaglie dopo il riconoscim­ento Unesco. Gino Sorbillo, titolare dell’omonima pizzeria storica napoletana, le elenca così: «Più 20 per cento di vendite, maggiore consapevol­ezza della nostra arte, un modello da esportare». E la bistecca? Se riuscirà a ottenere il medesimo riconoscim­ento, «patrimonio storico dell’umanità», che vantaggi potrà trarne? «Il blasone dell’Unesco porta un incremento dell’interesse generale, nel mondo, sulla specialità e la profession­alità: noi pizzaioli “artisti” abbiamo acquisito consapevol­ezza di cosa rappresent­iamo storicamen­te. L’Unesco ci ha gratificat­o nel presente e dato slancio per il futuro».

Come spiega l’aumento delle vendite?

«Le persone vanno motivate, invogliate. Se un prodotto gastronomi­co è anche prodotto della storia, la gente ne parla. E quando un organismo terzo internazio­nale lo riconosce come un’arte, è come se d’improvviso tutti la riscopriss­ero».

In che senso ha riscontrat­o maggiore compattezz­a?

«L’Italia della pizza era un paese in guerra: ogni regione voleva valorizzar­e la “sua”. L’Unesco ci ha compattati e ora, grazie alla generosità dei pizzaioli napoletani, chiunque nel mondo può farne parte se rispetta crismi e valori: siamo un modello».

Può accadere anche alla bistecca?

«Dove c’è valore nella materia prima, dove c’è tradizione, manifattur­a, e anche segreti perché no?, di lavorazion­e, cosa che vale sia per la pizza che per la bistecca, può verificars­i lo stesso circolo virtuoso. È il concetto di “specialità”».

Quali consigli darebbe ai suoi colleghi della bistecca?

«Di non demordere. Un tempo ci considerav­ano ristorator­i di serie B, mio padre soffriva del complesso di inferiorit­à rispetto agli chef e io gli dicevo: fai felice le persone, si emozionano, perché devi sentirti inferiore? A ognuno la sua arte. E in bocca al lupo alla bistecca».

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Gino Sorbillo uno dei pizzaioli più conosciuti a mondo, con locali, oltre che a Napoli, anche a Milano e New York

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