Scritte ovunque: i vandali del Vasariano
Ma gli Angeli qui non possono pulire
Scritte e sfregi ovunque. Il loggiato del Corridoio Vasariano vittima degli sfregi di centinaia di turisti che, probabilmente invogliati dalla presenza di altri graffiti, non si peritano a lasciare un segno della loro presenza sopra uno dei punti più suggestivi e vincolati di Firenze.
L’oltraggio delle scritte vandaliche sui nostri muri è spesso pari alla stupidità dei messaggi lasciati con lo spray o con matite, pennarelli e penne. Quando poi a essere imbrattati sono i monumenti, si percepisce un chiaro senso di violenza. Il loggiato del Corridoio Vasariano, quello che dà su lungarno Archibusieri, è forse l’esempio più impressionante di una sconfitta del vivere civile. Le colonne, oramai, sono completamente ricoperte da migliaia di frasi in diverse lingue (inglese, russo, cinese, tedesco, francese, spagnolo ma soprattutto in italiano), da parolacce, da nomi e cuori, da date (che vanno dal 2016 al 2018) e da disegni talvolta incomprensibili. Frasi che in questi anni nessuno ha cancellato perché il loggiato è sotto tutela da parte della soprintendenza e né il Comune né gli Angeli del Bello possono intervenirci, ma solo gli Uffizi che ne sono proprietari.
Ma c’è di più. Tra coppie che si giurano amore eterno sentendo il bisogno di farlo sapere al mondo e sportivi che dopo la Firenze Marathon sentono il bisogno di lasciare la propria firma, c’è anche qualcuno che cita il gruppo musicale Pinguini Tattici Nucleari: «Le mie mani Brigate Rosse accarezzano te che sei Aldo Moro». Così il monumento diventa la metafora dell’ignoranza del nostro presente. «Ripuliamolo, recintiamolo, proteggiamolo con le telecamere (che peraltro ci sono, ma dalla parte opposta del loggiato, ndr)», commentano i pochissimi artigiani fiorentini che, nonostante l’invasione dei turisti e il moltiplicarsi dei b&b ancora resistono con le loro botteghe o abitando tra vicolo Marzio, piazza del Pesce e via dei Girolami. I vigili concentrano le loro attenzioni più al Ponte Vecchio che al loggiato del Corridoio Vasariano, e così chi lo attraversa non ha alcun problema a rannicchiarsi in un angolo o accanto a una spalletta e lasciare un messaggio. Tanto sa che nel 99% dei casi non sarà mai punito per quel suo gesto. E a poco servono le sedici piastre d’ottone che ricordano: «Scrivere sui muri e sulle pietre o deteriorare un edificio pubblico d’interesse storico e artistico è reato punito con la reclusione», perché hanno vandalizzato anche parte di quelle. Con tutte le frasi che tappezzano il colonnato di lungarno Archibusieri ci si potrebbe scrivere un manuale del piccolo writer (poco ispirato): «Claudia è stata qui», il messaggio di una ragazza; «E a noi che ce ne importa?», la risposta scritta accanto a caratteri cubitali. «Sei la prima cosa bella che ho avuto dalla vita», scrive Preffy, mentre «Rimini» e «Roma», sul lato opposto, si contendono il «Caput Mundi».
«L’amministrazione degli Uffizi avverte questo problema — spiega Antonio Godoli, curatore del patrimonio architettonico degli Uffizi e del Vasariano — per questo finanzierà i progetti per la ripulitura del loggiato che partiranno subito dopo l’intervento al Corridoio, i cui lavori inizieranno a breve».