La gaffe di Allegri fa infuriare i tifosi
In un video l’allenatore della Juve striglia Bernardeschi: «Non siamo alla Fiorentina»
Un video che ieri ha fatto il giro del web facendo crollare sotto zero la popolarità (già bassissima a Firenze) di Massimiliano Allegri. «Non siamo mica alla Fiorentina», urla l’allenatore della juventus a Bernardeschi durante la partita di Champions contro lo Young Boys. Non proprio un modo per rispettare una società come la Fiorentina che invece negli ultimi anni ha sfornato talenti, tra cui proprio Bernardeschi.
«Un passaggio, poi bisogna andare a fare gol. Qui non siamo alla Fiorentina». Il video di Allegri che urla verso la panchina delle Juventus riferendosi a Bernardeschi è diventato virale. I social e i forum viola hanno fatto da cassa di risonanza. Nelle immagini c’è anche Marco Landucci, suo vice fidato curiosamente ex viola, che ascolta impassibile.
Martedì a Torino era serata di Champions League, i bianconeri hanno battuto agilmente 3-0 lo Young Boys. In campo dal primo minuto c’era anche l’ex viola, autore di un inizio di stagione spumeggiante. Durante la gara però è riuscito a far arrabbiare il suo allenatore, forse per quell’antico vizio di portare a lungo il pallone. Un caso? Altroché, Allegri aveva già espresso il suo parere sulle doti tecniche di Bernardeschi. «Federico è una piacevole sorpresa, è cresciuto tanto. All’inizio faceva gli stop al contrario». Parole dello scorso maggio, al termine del primo anno del carrarino in bianconero. Constatazioni che, tuttavia, cozzano con i quaranta milioni che Marotta e Paratici decisero di sborsare per assicurarsi Berna. Ma soprattutto parole che tradiscono l’ottimo lavoro che la Fiorentina svolge da anni ormai con la formazione dei calciatori. Il caso di Bernardeschi poi è esemplare. Quando faceva il pendolare da Carrara, Pantaleo Corvino si preoccupava anche per la sua statura. «Rimani a Firenze e mangia la bistecca, lascia fare i panini al volo», gli ribadiva il dirigente viola, tanto ci teneva a lui. Federico rideva divertito.
Da quando è arrivato lui, nel settore giovanile viola sono passati vari talenti. Il caso più lampante è quello di Federico Chiesa. Cresciuto in casa, oggi è considerato il maggior talento a livello nazionale. Per il ct Mancini è già diventato un riferimento. Inoltre, in estate Pioli ha promosso in prima squadra Riccardo Sottil che poche settimane fa ha esordito in prima squadra. Poi, per trovare altre conferme, basta dare uno sguardo a quanti frutti abbia dato il vivaio viola.
Solo per citarne alcuni: Babacar al Sassuolo, pagato ben 10 milioni, Cristiano Piccini
Fatti non parole Numerosi i talenti del vivaio arrivati in A E la squadra di Pioli è la più giovane d’Europa
passato in estate dallo Sporting Lisbona al Valencia per la stessa cifra e Matos venduto all’Udinese per 5 milioni.
Oggi alla guida della Primavera viola c’è Emiliano Bigica, ritenuto uno dei migliori allenatori emergente dagli addetti ai lavori. Prima di lui ci sono stati due colleghi che stanno facendo carriera. Leonardo Semplici, simbolo del miracolo sportivo Spal, e Federico Guidi che oggi è ct della Nazionale Under 19. I risultati ottenuti di recente dalle giovanili sono eccellenti, soltanto la sfortuna ha negato la possibilità di alzare qualche trofeo. Al Torneo di Viareggio 2018 i viola sono arrivati in finale, Gabriele Gori è stato il capocannoniere. Non solo. Negli ultimi due anni il gruppo di Bigica ha sempre raggiunto le finali nazionali, piazzandosi secondo perdendo solo con l’Inter. Insomma, quando si tratta di giovani e di talento Firenze e la Fiorentina diventano un modello. La squadra di Pioli è la più giovane dei cinque principali campionati europei. Ma soprattutto è quella che durante l’ultima sosta ha fornito il maggior numero di giocatori alle nazionali, più della Juventus. Ben tre a quella italiana, con Biraghi e Benassi insieme a Chiesa.