Corriere Fiorentino

TEATRO SPECOLA ELSE TRA GLI SCHELETRI

Dal 9 al 21 ottobre lo spettacolo di Federico Tiezzi tratto dal testo di Schnitzler con Lucrezia Guidone e Martino D’Amico. «È la storia di una ragazza costretta a spogliarsi per ottenere tanto denaro. Sembra scritta per parlare del MeToo»

- Gherardo Vitali Rosati

«Sembra uno spettacolo scritto e messo in scena per parlare del MeToo», osserva il regista Federico Tiezzi, che da martedì 9 a domenica 21 ottobre porta in scena al Museo La Specola La Signorina Else: «È la storia di una ragazza costretta a spogliarsi per ottenere un’ingente somma di denaro». Tiezzi l’ha messa in scena per la prima volta nel giugno del 2017, nel teatrino anatomico di Pistoia, tre mesi prima che uscisse il famoso articolo del New Yorker. Per non parlare del testo: fu scritto da Arthur Schnitzler quasi un secolo fa, nel 1924. Ora, lo spettacolo troverà un altro palcosceni­co d’eccezione: il Salone degli scheletri (ore 20.45, domenica ore 16.45, lunedì riposo). Ospita ossa di mammiferi come l’elefante indiano, il rinoceront­e di Sumatra e un gigantesco zifio, una specie di grande delfino che a vederlo così sembra un dinosauro. Una scelta ideale per chiudere questa edizione dell’Estate Fiorentina: «Il fil rouge è stato proprio quello di valorizzar­e la vera ricchezza di Firenze: i suoi spazi», spiega Tommaso Sacchi, capo della segreteria cultura del Comune e curatore dell’Estate.

Nei panni della protagonis­ta c’è la giovane Lucrezia Guidone. «È un’attrice straordina­ria. Ho fatto tre spettacoli con lei, e per l’Antigone, presentato al teatro Argentina la scorsa stagione, ha avuto il premio Le Maschere come migliore attrice emergente», spiega Tiezzi. Una carriera decollata subito dopo l’Accademia Silvio D’Amico e segnata già da un Ubu come migliore attrice under 30, nel 2012, e da tre spettacoli con Luca Ronconi. Se questo racconto fortemente teatrale è scritto solo dal punto di vista di Else, il regista ha voluto dare un corpo anche al mercante, l’uomo che le fa la scandalosa proposta, interpreta­to da Martino D’Amico. Firma la traduzione Sandro Lombardi, che ha fatto un preciso lavoro sul linguaggio: «L’ha bernhardiz­zato — dice ancora Tiezzi — gli ha dato una svolta alla Thomas Bernhard utilizzand­o quindi una lingua più moderna e vicina alla sensibilit­à dello spettatore odierno».

Nell’allestire lo spettacolo, il regista si è fatto guidare dalla

psicanalis­i: «Schnitzler era amico di Freud, si scambiaron­o varie lettere, e Freud è la mia ossessione». Non a caso, Tiezzi ha da poco messo in scena, al Piccolo di Milano, Freud o l’interpreta­zione dei

sogni, il testo di Stefano Massini con Fabrizio Gifuni nei panni del protagonis­ta. «Ho quindi interpreta­to La Signorina

Else come se fosse un lungo flusso di coscienza della protagonis­ta, e come se quello di Else fosse in realtà un atto accusa verso la famiglia, “il male” degli esseri umani». Sono infatti i genitori che spingono la protagonis­ta nelle mani del mercante, e da qui si svilupperà il suo travaglio interiore fino ad un finale tragico e inaspettat­o.

 ??  ?? Da sapere «La Signorina Else», è lo spettacolo prodotto dalla Compagnia LombardiTi­ezzi e dall’Associazio ne Teatrale Pistoiese. Andrà in scena dal 9 al 21 ottobre nel Salone degli Scheletri de La Specola in via Romana all’interno della programmaz­io ne dell’Estate Fiorentina, nell’ambito della nuova stagione del Teatro Verdi e in collaboraz­ione con l’Università di Firenze
Da sapere «La Signorina Else», è lo spettacolo prodotto dalla Compagnia LombardiTi­ezzi e dall’Associazio ne Teatrale Pistoiese. Andrà in scena dal 9 al 21 ottobre nel Salone degli Scheletri de La Specola in via Romana all’interno della programmaz­io ne dell’Estate Fiorentina, nell’ambito della nuova stagione del Teatro Verdi e in collaboraz­ione con l’Università di Firenze
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 ??  ?? Gallery Dall’alto: il regista Federico Tiezzi nel Salone degli Scheletri, una scena dello spettacolo e la vista del Salone
Gallery Dall’alto: il regista Federico Tiezzi nel Salone degli Scheletri, una scena dello spettacolo e la vista del Salone

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