Un genio, due città I punti dell’alleanza
Non solo il Da Vinci. Partendo dall’anno delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte del genio toscano, sono tanti i punti di contatto da cui può partire l’alleanza Firenze-Milano.
Non solo «L’Ultima Cena»
Partiranno da maggio, a Milano, le celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo, alla Sala delle Asse al Castello Sforzesco. Più ricco il programma collegato all’Ultima Cena, dove al Refettorio di Santa Maria sarà possibile visionare i disegni preparatori. A dare il via alle manifestazioni sarà però il Museo della scienza, che già espone molte macchine leonardiane.
La settimana dello stile
La settimana della moda milanese, appuntamento mondiale per il femminile ma anche il maschile, porta nel capoluogo lombardo oltre 30 mila tra compratori e visitatori e porta un indotto, solo nel settore turistico, di circa 19 milioni di euro. Ma il suo futuro è legato alle dinamiche globali, e spesso è stata sotto attacco delle altre grandi kermesse mondiali. Per questo, negli ultimi anni, è già cominciata (tra diffidenze e difficoltà) una più proficua collaborazione con Firenze.
La cittadella della Scienza
Il Politecnico di Milano è la prima università italiana (classifica Qs 2018-2019) e tra la prime dieci università europee in 6 aree di ricerca. Con i suoi oltre 44 mila studenti (un terzo circa dal resto d’Italia e dall’estero), e i suoi centri di ricerca di eccellenza, è un punto di riferimento per il mondo dell’innovazione. Particolare interessante, ha la sede centrale in piazza Leonardo da Vinci. Confindustria vorrebbe creare un Politecnico della Toscana, con sede a Firenze, e spera in una collaborazione con l’Ateneo fiorentino.
La cura contro il cancro
L’industria farmaceutica italiana è soprattutto produttrice di materie prime, con una deficitaria componente di ricerca avanzata rispetto alle altre nazioni. Spicca, però, in controtendenza Milano per la sua attività per la ricerca del cancro. Nel capoluogo lombardo, che sperava ardentemente di poter ospitare l’Agenzia europea del farmaco ma è stata sconfitta da Amsterdam, ha sede l’istituto nazionale intitolato a Veronesi, ed è presente uno dei più importanti distretti di questo tipo di industria, basti citare i casi delle grandi aziende Recordati o Dompé. Il settore è, complessivamente, in Italia in espansione: il nostro Paese è diventato il terzo esportatore di materie prime nel mondo con alcune aziende che hanno decuplicato i fatturati.
I suoi Codici
A breve partirà la mostra con il Codice Leicester, prestato da Bill Gates. Ma nel 2019, anno leonardiano, a Palazzo Vecchio verranno esposte anche alcune pagine del Codice Atlantico, a Palazzo Strozzi la mostra del Verrocchio, maestro di Leonardo. E al Museo della Scienza verranno proposte anche le tecnologie di Leonardo per la fusione in bronzo.
Il filo della moda
L’ultima edizione di Pitti Uomo ha portato a Firenze 19.100 compratori, di cui quasi la metà stranieri, per un totale di oltre 30 mila visitatori. Francesca Golfetto del Cermes-Bocconi ha valutato l’indotto di tutte le fiere Pitti del 2016 pari ad una cifra di 392 milioni di euro. Ma anche Pitti è stata oggetto di attenzioni, addirittura di voci di un suo depotenziamento o addirittura di un trasferimento: il lavoro di questi ultimi anni invece l’ha consolidata in città.
Un Ateneo, tante Scuole
Firenze non ha solo il suo ateneo con oltre 50 mila studenti, ma una ricca presenza di università straniere, soprattutto Usa, e molti centri di alta formazione, alcuni dei quali di eccellenza come il Polimoda o lo Ied. Confindustria ha proposta, nel Piano strategico della Città metropolitana, però di espandere la presenza di alta specializzazione, soprattutto con un competence center in ambito dell’Industria 4.0, e con una particolare attenzione al tema delle Smart city.
La più grande è qui
La più grande azienda farmaceutica d’Italia per fatturato ha sede a Firenze, la Menarini, ormai una multinazionale. A due passi dal capoluogo c’è la Eli Lilly, a Siena si è costituita una realtà che porta anche la «gamba» della ricerca e dell’innovazione con la Fondazione Toscana Life Sciences. Per questo è nato un distretto, o meglio un «cluster» delle scienze della vita, che raggruppa ormai in tutta la regione 190 imprese, con 11 mila addetti di cui 1.400 impegnati nella ricerca e sviluppo ed un fatturato ormai di oltre 5,5 miliardi di fatturato. E, anche se il rapporto tra industriali e sistema universitario viene sempre indicato da Confindustria come da migliorare, qui coinvolte tutti gli atenei toscani.