Corriere Fiorentino

Sputi e pugni, aggrediti perché gay

Pisa, l’aggression­e alle 23 in pieno centro. Caccia alla gang attraverso le telecamere

- Elena Zunino

Seguiti, accerchiat­i e poi picchiati. Uno di loro ha riportato danni a un occhio dopo che un colpo gli aveva frantumato gli occhiali. Sono una coppia di fidanzata gay che sono stati aggrediti in pieno centro a Pisa intorno alle 23 di giovedì sera da una baby gang di tre ragazzini solo per aver ammesso di essere omosessual­i.

Sputi, insulti e pugni. Sono quasi le 11 di sera di giovedì 4 ottobre, quando, poco lontano da Borgo Stretto, in pieno centro storico, due ragazzi sono aggrediti perché colpevoli di essere omosessual­i. «Ero andato a prendere il mio ragazzo, che lavora in un ristorante del centro, quando mi sono accorto che un gruppetto di ragazzini — avranno avuto tra i 16 e i 18 anni — ci osservava».

A parlare è Marco Barone, 24 anni, che a Pisa studia scienze politiche, allievo della Scuola Superiore Sant’Anna. Il suo fidanzato, Christian Murgo, cuoco di 23 anni, aveva appena staccato dal lavoro. I due stavano andando a casa, quando un trio di ragazzi decide di importunar­li. «Cominciamo a camminare e mi accorgo che ci stanno seguendo», racconta Marco. «Non ci stavamo tenendo per mano, però, a un certo punto, uno dei tre ci ferma e ci chiede se per caso siamo omosessual­i», continua.

«Per qualche secondo sono rimasto zitto, spiazzato dalla domanda. Poi ho risposto di sì e abbiamo continuato a camminare». Alla risposta af- fermativa, dal branco parte il primo sputo verso la coppia. «Quando ho sentito lo sputo arrivarmi in testa mi sono girato e ho chiesto chi fosse stato. Ma nessuno dei tre ha avuto il coraggio di rispondere. Anzi hanno cominciato ad aggredirci verbalment­e. “Ma come ti permetti?”, mi dicevano dopo che ci avevano sputato addosso».

Ma non contenti degli sputi, presto i ragazzini passano agli spintoni, ai calci e poi ai pugni. «All’inizio hanno alzato le mani ma senza essere troppo violenti», spiega Marco. «Poi, quando è intervenut­o Christian per difendermi, hanno cominciato a picchiare più forte e, a un certo punto, ci siamo trovati contro il muro». Ed è a quel punto che parte il pugno, secco, che spacca gli occhiali a Marco, provocando­gli ferite sul volto e il rischio di danneggiar­gli gli occhi.

«In quel momento — eravamo tra Via Mercanti e Via Battichiod­i — non c’era nessuno», spiega l’aggredito. «Appena hanno visto che sanguinavo hanno cominciato a scappare. Abbiamo chiamato i Carabinier­i e poco dopo è arrivata l’ambulanza che mi ha portato al pronto socsuali corso, dove mi hanno medicato», conclude Marco.

A poche ore dall’aggression­e, lo sfogo su Facebook di Christian, con tanto di foto, diventa virale: «Questo è quello che succede in questo paese, dove essere omoses- e camminare vicini senza nemmeno toccarsi consegue nel vedere il proprio ragazzo prendersi un pugno in faccia da 3 ragazzi. (…) Ragazzi più piccoli di noi, che si sono divertiti a sputarci in faccia, a dirci che gli facevamo schifo e infine a spaccare gli occhiali in faccia a Marco».

Solidariet­à e sgomento per l’accaduto sono stati espressi con una nota ufficiale dalla Scuola Sant’Anna, comunità di riferiment­o di Barone: «È superfluo ribadire la condanna verso questo gesto, come per ogni atto che implica violenza, ma è sconcertan­te notare come gli autori siano tre giovani che, in quanto tali, dovrebbero avere il rifiuto di ogni discrimina­zione come uno dei riferiment­i, civili e culturali, alla base di ogni comportame­nto».

 ??  ?? La foto postata sul profilo Facebook
La foto postata sul profilo Facebook
 ??  ?? I segni dell’aggression­e sul volto di Marco, uno dei due giovani aggrediti ieri a Pisa
I segni dell’aggression­e sul volto di Marco, uno dei due giovani aggrediti ieri a Pisa

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