Corriere Fiorentino

Stazione, il peggior biglietto da visita

Oltre al traffico rifiuti, materassi, droga, bivacchi. Un assedio di giorno e di notte

- Antonio Passanese Jacopo Storni

In piazza dell’Unità, accanto al monumento ai caduti, drappelli di sbandati si aggirano con le bottiglie di vino e birra in mano già dal primo pomeriggio. Davanti a loro comitive di turisti affrettano il passo per raggiunger­e il Duomo e gli Uffizi, altri invece trascinano il trolley con passo svelto per arrivare in stazione e lasciarsi alle spalle una delle zone più degradate di Firenze. E anche se non lo hanno letto sulle guide turistiche lo hanno capito al volo passando in San Lorenzo, in via Fiume e in via Nazionale.

Nonostante i controlli assidui delle forze dell’ordine , gli arresti, i pattuglion­i notturni e i presidi anti terrorismo, i dintorni di Santa Maria Novella fanno sempre paura, con le sue risse, le aggression­i e lo spaccio di droga. Ma girando nelle strade attorno alla stazione non è difficile imbattersi in accampamen­ti e latrine a cielo aperto, pusher, traffico caos, code interminab­ili per i taxi, bivacchi sulle nuove aiuole inaugurate poco meno di un mese fa e costate ai cittadini 130 mila euro, transenne, calcinacci, scatoloni per ovunque. Dovrebbe essere il biglietto da visita della città, rischia invece di essere una cartolina dell’orrore. Certo, ci sono i lavori della tramvia che complicano la situazione. Ma buona parte dei disagi esula dalla questione cantieri.

Come l’accampamen­to in piazza Adua. I senzatetto di etnia rom sono tornati. Intorno all’ora di cena, stendono i loro materassi (che il giorno nascondono tra marciapied­i e transenne), e le loro coperte davanti all’ingresso del palazzo dei congressi. Un hotel abusivo a cielo aperto. E la toilette? È in via Cennini, dove gli accampati fanno i loro bisogni tra un macchina e l’altra. L’odore non mente. Quasi tutte le mattine, in via del tutto eccezional­e, passa dalla strada un furgoncino Alia per pulire gli escrementi rimasti sul marciapied­e. Un problema vissuto quotidiana­mente dai residenti (ormai pochi), dagli albergator­i e dai negozianti della via. Come il ristorante: «Questa strada è una fogna». Dice una residente: «Abbiamo denunciato il problema alle istituzion­i e alle forze dell’ordine, ma non è cambiato nulla».

Non solo accampamen­ti. Il retro del palazzo dei congressi, è diventato rifugio per tossicodip­endenti, che arrivano qui per iniettarsi le dosi. Ne è testimone l’ottico: «Quasi tutti i giorni vediamo giovani raViatches­lav gazzi con le siringhe, le sostanze vengono nascoste dentro il contatore sempre aperto». Tracce si ritrovano nel piccolo spazio verde di piazza Adua.

Al degrado si aggiungono i cantieri. E con essi il traffico. Via Nazionale è un perenne incolonnam­ento a quasi tutte le ore del giorno, piazza Stazione un labirinto di ingorghi e divieti. Gli autobus girano con difficoltà, si ritrovano incastrati col semaforo verde, mentre i tassisti si attaccano al clacson per accelerare i tempi. Ma non è facile uscire dalle sabbie mobili del traffico. Parla chiaro la lunghissim­a coda dei taxi accanto all’uscita della stazione. Tempi di attesa che, ieri mattina, erano di quasi un’ora. Giusto il tempo per ammirare bene i bivacchi sul prato della piazza, le biciclette arrugginit­e alle ringhiere (dove c’è il divieto di parcheggia­re), i cartoni e le immancabil­i bottiglie per terra. Almeno, per un po’, passa la voglia di scattare un selfie.

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 ??  ?? 1 Gli scatoloni accatastat­i come in una discarica in via Cennini. La strada di notte diventa anche una toilette a cielo aperto. 2 Le lunghe code nella zona della stazione che causano ritardi anche per i mezzi pubblici. 3 Senza tetto di etnia rom che dormono in piazza Adua sui materassi. 4 La lunghissim­a fila al posteggio dei taxi. 5 Bivacchi tra le nuove aiuole di piazza Stazione, inaugurate da pochi giorni
1 Gli scatoloni accatastat­i come in una discarica in via Cennini. La strada di notte diventa anche una toilette a cielo aperto. 2 Le lunghe code nella zona della stazione che causano ritardi anche per i mezzi pubblici. 3 Senza tetto di etnia rom che dormono in piazza Adua sui materassi. 4 La lunghissim­a fila al posteggio dei taxi. 5 Bivacchi tra le nuove aiuole di piazza Stazione, inaugurate da pochi giorni
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