Pisa si mobilita per Fulgencio, sparito nel nulla in Guinea

C’è una citta in PISA apprensione per Fulgencio Obiang Esono, l’ingegnere della Guinea equatoriale, residente da trent’anni a Pisa, scomparso nel nulla venti giorni fa. L’uomo è sparito poche ore dopo il suo arrivo a Lomè, capitale del Togo, dove si era recato per lavoro. Il timore della sorella Maria Clara, che vive a Pisa con la figlia, è che possa essere caduto vittima di una trappola dei servizi segreti guineani data la sua aperta opposizione al regime del paese africano. «Vi prego, ridatemi mio fratello» è stato l’appello disperato della sorella Maria Clara, che ieri mattina è stata ricevuta dal prefetto di Pisa Angela Pagliuca. «Sono stati attivati tutti i canali istituzionali per la risoluzione del caso», è stato spiegato dalla Prefettura. Con la signora Maria Clara, anche l’avvocato di famiglia Corrada Gianmarinaro: «Presumo che sarà una storia lunga, ancora non sappiamo dove possa essere Fulgencio, abbiamo però appreso da una fonte attendibile che è stato attirato con un pretesto in Africa e imprigionato in Guinea». Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Pisa Michele Conti: «Seguiamo con apprensione la vicenda del nostro concittadino e confidiamo nel lavoro delle autorità competenti per una positiva conclusione della vicenda». Certo non sarà semplice, ancor più se Fulgencio dovesse essere stato davvero sequestrato dal Governo guineano, noto per essere uno dei regimi più autoritari del mondo, dove dal 1979 governa Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, arrivato al potere dopo aver rovesciato con un colpo di stato militare lo zio Francisco Macías Nguema. Nel 2015 finirono nelle prigioni del Paese africano Fabio e Filippo Galassi, padre e figlio, trattenuti per tre anni, fino alla liberazione avvenuta lo scorso marzo. Il caso di Fulgencio è seguito da vicino anche dalla Farnesina con l’ambasciata italiana in Camerun, competente per la Guinea equatoriale.