Corriere Fiorentino

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All’Olimpico l’ultima partita prima della pausa Pioli: «Dobbiamo imparare a non mollare» Mirallas infortunat­o, in attacco tocca a Pjaca

- Stefano Rossi

L’ultimo sprint prima di rifiatare. Dopo un ciclo intenso di partite e prima della sosta per le Nazionali, la Fiorentina deve affrontare la Lazio reduce da due sconfitte in quattro giorni. Appuntamen­to lontano dal Franchi, dove tutto appare più facile. «Dobbiamo imparare a non mollare per tutta la partita, ogni pallone può essere fondamenta­le. Questo è uno dei nostri principali obiettivi», assicura Stefano Pioli che vuole migliorare subito in trasferta.

Lui l’ambiente di Roma lo conosce bene, sa che giorni di polemiche e discussion­i possono essere annientati con poco. «La Lazio è forte a livello fisico e tecnico, saranno molto determinat­i in questo momento. So cosa significhi perdere il derby». Già, due anni e mezzo fa è stata la sconfitta più dolorosa per Pioli che venne esonerato da Lotito. In settimana la Fiorentina ha studiato nel dettaglio l’avversario, come sempre vorrà portare avanti idee e principi che si stanno consolidan­do. «Staremo in campo come sempre, vogliamo creare il nostro gioco. Di partita in partita cambiamo alcuni aspetti per contrappor­ci al meglio». Se la difesa laziale sta vivendo un momento di difficoltà (sette gol subiti in due partite), l’attacco è il reparto che desta più preoccupaz­ioni. «È uno dei migliori in Italia nella profondità». Insieme a Immobile e Luis Alberto, il primo pericolo è Milinkovic-Savic che lo stesso Pioli ha allenato. «Lo cercano sempre, anche dalla difesa sui palloni alti perché è bravo anche in quelle situazioni». La Fiorentina si affiderà ai suoi uomini migliori, Benassi ha superato i problemi fisici e sarà al suo posto a centrocamp­o. Sono rimasti a Firenze, entrambi infortunat­i, Mirallas e Thereau. In avanti verrà confermato il tridente Chiesa, Simeone, Pjaca. L’allenatore ha mandato loro un messaggio pubblico ad hoc.

«Federico deve solo continuare così, Giovanni non deve modificare il suo modo di giocare. È intelligen­te, so che non lo farà». Ma le parole più interessan­ti sono quelle per l’esterno ex Juventus. «Marko deve essere più sbarazzino, cercare la giocata. E se non gli riesce non importa» è l’esortazion­e dell’allenatore viola. Il croato infatti nelle ultime gare è apparso sottotono, la sua imprevedib­ilità deve diventare un valore in più della squadra. Dovrà cercarla con leggerezza giocando come se fosse nel cortile di casa, metafora usata dallo stesso Pioli a inizio stagione.

Per l’allenatore tornare all’Olimpico suscita sempre forti emozioni, lì costruì una bella Lazio. «Avevo campione come Klose e Biglia, qui ci sono più giovani e c’è un percorso diverso. Dobbiamo puntare a raggiunger­e quei livelli». Fra le due realtà infatti ci sono molti punti comuni, fra cui l’ambizione di intrufolar­si fra i club più «potenti». Pioli avrebbe voluto avere anche Milan Badelj che oggi sarà avversario: «Gli ho voluto molto bene, è stato un riferiment­o per me e per i compagni soprattutt­o dopo la scomparsa di Astori». Inutili i tentativi per convincerl­o a diventare il leader della nuova Fiorentina. «Ci ho provato, ma ha fatto altre scelte e così pure noi. Credo di avergli lasciato qualcosa, lui lo ha fatto sicurament­e» racconta. Oggi si abbraccera­nno, poi ognuno andrà per la sua strada.

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Sopra Federico Chiesa, a lato Stefano Pioli con Pjaca di spalle

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