Altra protesta, da piazza Tasso
I residenti al sindaco: «Non dormiamo da mesi, chiamiamo i vigili ma non vengono»
Una lettera firmata da 24 residenti e indirizzata la sindaco Nardella per chiedere di intervenire dopo che la situazione, negli ultimi mesi, è andata peggiorando. È l’appello di piazza Tasso, un’altra parte della città vittima dell’inciviltà.
Alla catena del cancello, la serratura del lucchetto è riempita con una sostanza verde, dura: è colla. In piazza Tasso, il campetto da calcio a cinque è aperto 24 ore al giorno, perché qualcuno si diverte a impedire che i custodi lo chiudano alle undici e un quarto di sera, per poter giocare a calcetto fino a notte fonda, fumando hashish e ascoltando musica ad alto volume dallo stereo.
Per terra, nell’erba sintetica, ci sono le tracce delle notti brave: tappi di birra, mozziconi di sigarette e di canne, avanzi di filtri. «Siamo abitanti di Piazza Tasso e vogliamo informarvi che dalla passata estate gli schiamazzi notturni si sono intensificati — scrivono 24 residenti della piazza in una lettera aperta inviata a Palazzo Vecchio e al Quartiere 1 — Avviene quasi ogni sera che il sonno delle persone e delle famiglie, che abitano nel contesto della piazza, venga fortemente disturbato ed anche interrotto in piena notte, oltre le due e a volte fino anche alle quattro e mezzo da urla e schiamazzi (ultimamente con aggiunta di musica amplificata), provenienti dal campetto di calrettamente che rimane aperto tutta la notte». «D’estate, nonostante il caldo, ho dovuto dormire con le finestre chiuse per attutire il rumore — racconta Maria Milani — Ma le partite continuano, quasi tutte le sere». «Tutte le notti mi capita di svegliarmi per le urla, c’è qualcuno che gioca a pallone, berciando, con musica o no — le fa eco Antonella Pintucci, un’altra residente — Giocavano anche venerdì sera e anche con le finestre chiuse e i doppi vetri si sentono lo stesso. È da mesi che andiamo avanti così e non è giusto».
Nella lettera, i residenti denunciano che «le richieste di intervento rivolte alla polizia municipale non hanno, però, alcun seguito in quanto non ci sarebbero pattuglie disponibili». I 24 sono così esasperati da arrivare a dare le istruzioni a vigili urbani e custodi su cosa si dovrebbe fare: «Per evitare che il lucchetto venga incollato durante l’orario di apertura, catena e lucchetto non siano lasciati attaccati alla cancellata, ma passati dicio di mano tra gli incaricati (tre associazioni di quartiere, ndr)». Insomma, i 24 chiedono che il lucchetto non venga lasciato di giorno al cancello, altrimenti viene sabotato per impedire la chiusura serale.
Eppure, anche quando il cancello era chiuso, a volte il baccano c’è stato comunque: «Una mattina stavano giocando ancora alle sei, era già giorno, c’erano ragazzi che scavalcavano le inferriate -— racconta ancora Milani — Ma se il cancello venisse sempre chiuso, le partitelle notturne ci sarebbero più di rado». Tanto più che mentre qualcuno gioca, chi fa da spettatore a bordo campo porta lo stereo per intrattenere gli amici. «I residenti hanno ragione, il problema c’è — ammette Mirko Ruffili, consigliere del Quartiere 1 — Ma combattere gli incivili difficile: per ben due volte la catena è stata addirittura tagliata, per tre volte il lucchetto incollato. Ora stiamo studiando un nuovo sistema di chiusura, delle reti antiscavalco». E i controlli? «Ce ne sarebbe bisogno».
Esasperati
Non si può andare avanti così, non è giusto. Anche i doppi vetri non bastano e finestre chiuse d’estate