Corriere Fiorentino

Sviluppo sì, sviluppo no Le due anime della Lega

- di David Allegranti

La Lega sembra compattiss­ima dietro a Matteo Salvini, ma in realtà ha più anime. Come dimostra la divisione in Toscana tra chi è favorevole alla nuova pista di Peretola e chi è contrario.

La Lega sembra apparentem­ente compatta dietro Matteo Salvini, ma sui territori l’ex partito secessioni­sta dimostra di avere più anime. Nel Nord Est c’è per esempio Luca Zaia, in Lombardia c’è Roberto Maroni. Provano a opporsi alla deriva assistenzi­alista del governo, promossa dai Cinque Stelle ma avallata anche dalla Lega.

In Toscana la doppia campagna elettorale — quella fiorentina e quella per le elezioni regionali di fatto già cominciata — ha svelato le diversità di vedute nel Carroccio. La questione principale riguarda le infrastrut­ture, l’aeroporto di Peretola, la cui espansione è materia di discussion­e ormai decennale. Ecco, in Toscana i leghisti si dividono in sviluppist­i e antisvilup­pisti. Susanna Ceccardi, consiglier­e del ministro dell’Interno Matteo Salvini e sindaco di Cascina, di recente ha detto che la Toscana soffre «un gap infrastrut­turale che però non riguarda le linee aeree. Lo sviluppo turistico della Toscana non passa dall’ampliament­o o meno dell’aeroporto di Firenze. Passa da altri temi. Per razionaliz­zare le risorse pubbliche, le priorità sono altre».

Non la pensa così Guglielmo Picchi, ex Forza Italia, che rivolgendo­si a Dario Nardella ha confermato il suo impegno a favore dell’aeroporto. «Farò la mia parte per la mia città», ha detto il sottosegre­tario agli Esteri, che coltiva peraltro da tempo l’intenzione di candidarsi a sindaco. Picchi non è da solo. Negli ultimi mesi il senatore Manuel Vescovi è più volte tornato sull’argomento. A gennaio dopo una disavventu­ra aerea ha detto di aver potuto «toccare con mano, ma fatti similari avvengono con preoccupan­te continuità l’inadeguate­zza dello scalo aeroportua­le fiorentino. Di rientro da Londra, infatti ci veniva comunicato che non avremmo potuto atterrare a Firenze per avverse condizioni meteo. Quindi ci hanno dirottato su Roma, anche Pisa, dunque, non era disponibil­e all’uopo, e con un pullman ci hanno, poi, finalmente, portato nel capoluogo regionale». Vescovi non era solo, “assieme a me vi era pure un nutrito gruppo di turisti che erano giustament­e sorpresi ed adirati per quanto successo. Non c’è che dire davvero un bel biglietto da visita per una città visitata da milioni di persone; il tutto per un po’ di pioggia ed una leggera foschia… Insomma sono da anni che si parla, a Firenze, della questione aeroporto, ma a quanto pare, le criticità sono palesement­e e colpevolme­nte irrisolte per la gioia dei passeggeri…».

A giugno aveva auspicato dunque «l’ampliament­o» di Peretola per farlo diventare «un aeroporto serio, un business airport di livello europeo».

Comprensib­ile che la Confindust­ria fiorentina e toscana abbia non poche perplessit­à, di fronte ai nuovi comitati del No versione felpastell­ati. È anche a loro che il presidente di Confindust­ria Firenze Luigi Salvadori si è rivolto quando ha detto che l’azione di governo «si misura dai risultati, non dagli obiettivi gridati o dai tweet». Risultati che non possono arrivare se a comandare è la «popolocraz­ia», ha aggiunto Salvadori prendendo spunto dall’ultimo libro di Ilvio Diamanti e Marc Lazar. E d’altronde, ha spiegato in questi giorni Paolo Campinoti, presidente di Confindust­ria Sud, a proposito dello scontro sull’aeroporto, nella Lega «parlano come Rifondazio­ne comunista. Sì, mi pare proprio che fra Lega e Rifondazio­ne dal punto di vista economico ci sia poca differenza. Lo ammetto, sono preoccupat­o. E mi stupisco che chi viene dal Nord produttivo avalli scelte assistenzi­aliste tipiche del meridional­ismo a Cinque Stelle». Peraltro, ha aggiunto, «è difficile che in un governo possano coesistere a lungo due anime così diverse, da una parte c’è l’ala cubana, dall’altra l’imprendito­re brianzolo. È chiaro che quello fra Lega e Cinque Stelle è un matrimonio d’interesse, ma prima o poi questa contraddiz­ione dovrà scoppiare». Intanto però stanno emergendo le prime contraddiz­ioni forti anche nella Lega. Le infrastrut­ture per una regione come la Toscana non sono cose di poco conto. Il centrosini­stra potrebbe anche approfitta­rne, se non avesse al suo interno lacerazion­i analoghe a quelle degli avversari. Queste divisioni leghiste peraltro potrebbero non essere le uniche, visto che c’è chi come Ceccardi avanza l’idea di un accordo con i Cinque Stelle anche a livello locale, nei piccoli centri, per dare vita a liste felpastell­ate. Se passasse questa linea, la Lega si troverebbe ancora una volta a cercare compromess­i con il partito di Grillo. Per il Carroccio c’è il rischio dello snaturamen­to.

❞ Le divisioni interne sull’ampliament­o dell’aeroporto di Firenze hanno fatto emergere le due anime del Carroccio Il centrosini­stra potrebbe approfitta­rne, se non vivesse lacerazion­i interne molto simili

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Sindaco Susanna Ceccardi Sottosegre­tario Guglielmo Picchi
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Twitter @davidalleg­ranti Cronaca, cronaca politica. Dai palazzi romani, ma anche dalle piazze(e da qualche retrobotte­ga) di tutta Italia. Per capire che cosa ci è successo nell’ultima settimana. E cosa c’è da aspettarsi da quella successiva
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Ministro Matteo Salvini

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