RIAPRIRE IL FULGOR, LO CHIEDE UN QUARTIERE
Caro direttore, come ricorda il libro di Borghini e Giannelli (raccontato qui sopra, ndr) un tempo le vite nei quartieri di Firenze erano caratterizzate da tre realtà predominanti:il cinema, la Casa del Popolo e la Parrocchia. In un passaggio del libro si parla del cinema Fulgor di via Maso Finiguerra. Dagli anni ‘40 agli anni ‘60 il Fulgor ha rappresentato per il Quartiere 1 un centro formidabile di aggregazione popolare ma anche borghese. La sua imponente facciata «cozzava» col tessuto consolidato della vecchia Firenze. I grandi manifesti facevano sognare gli spettatori prima ancora di assistere alla proiezione. Si proiettava di tutto e si usciva dalla proiezione carichi di sogni e speranze a volte ingenue. Poi la televisione, le videocassette a noleggio fino ai nostri tempi dove tv e streaming hanno messo in crisi il cinema inteso come centro di aggregazione sociale. Il Fulgor sotto la gestione della famiglia Germani ha resistito a lungo fino a cedere proprietà e gestione nel 1998 alla famiglia Rinaldi, con cui il Fulgor divenne multisala, all’epoca la più grande della Toscana. L’accoglienza fu a dir poco entusiasta con 100 mila presenze annue.Tutte le attività della zona ne trassero subito beneficio. Le luci accese del Fulgor accese fino all’ultimo spettacolo che terminava alle una di notte, il via vai di persone davano a tutto il quartiere decoro e e sicurezza. Nel 2005 la famiglia Rinaldi vende ad un costruttore milanese che fa capo alla Fulgor Immobiliare cedendo la gestione alla Fcv con un affitto d’azienda, dove Francesco Rinaldi rimane come direttore della programmazione, assicurando il lavoro a tutto lo staff storico. La proprietà nel 2014 viene messa in liquidazione e subentra la Eleven Finance di Roma del gruppo Ferrero. La Eleven Finance, diretto competitor della Fcv nella gestione di sale cinematografiche, dà la disdetta al contratto di affitto a Fcv con sfratto esecutivo nel luglio del 2016. La Fcv salva il 90% della forza lavoro del Fulgor nelle sue altre strutture in Toscana. Il gruppo Ferrero promette la riapertura del Fulgor. A oggi, dal luglio 2016 si registra solo il silenzio Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: degrado, insicurezza, sporcizia, i ristoranti della zona costretti a ridurre il personale se non a chiudere. Ricordo che secondo i dati Agis Cinetel le centomila presenze annue del Fulgor sotto la conduzione della famiglia Rinaldi prima e della Fcv dopo, non si sarebbero spalmate su altri cinema di Firenze. A nome dei cittadini e negozianti della zona chiedo ai signori Ferrero — e come tramite al Comune — che il Fulgor venga riaperto perché ne sentiamo la necessità e perchè non si disperda un altro pezzo di Firenze e della sua storia, perché torni ad essere per anziani e giovani luogo di aggregazione, di buone abitudini che si stanno sempre più perdendo per porre un freno alla volgarità e insipienza dilagante.