Corriere Fiorentino

Céline apre a Radda «I curriculum? Mandarli al sindaco»

- Aldo Tani © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Céline alla conquista del Chianti. L’esperienza di Greve ha convinto l’azienda francese a fare un nuovo tentativo a distanza di pochi chilometri. Il versante, questa volta, è quello senese: un terreno di 9 mila metri quadrati appena fuori il centro abitato di Radda. Immutata la filosofia: utilizzare per quanto possibile le risorse locali e procedere in sinergia con il territorio. A partire dagli stabilimen­ti dove sono prodotti borse e portafogli destinati a un mercato di fascia alta. Dopo aver bonificato l’area, eliminando un’ingente quantità di amianto, Céline a maggio dello scorso anno ha avviato un laboratori­o temporaneo, impiegando 89 persone. Metà di loro sono state reclutate in zona e una buona parte senza esperienza nel settore. Per Jean Marie Tizon, Ad per l’Italia, si tratta solo della prima parte della sfida: «Il nostro obiettivo è crescere ancora». Nel frattempo, l’azienda ha superato un altro scoglio: l’impatto con la comunità di Radda. Due giorni fa, in Comune, è avvenuta la presentazi­one ai cittadini del progetto definitivo e delle strategie di Céline. L’accoglienz­a è stata positiva, anche se gli abitanti hanno chiesto che l’azienda si faccia carico della ristruttur­azione di una chiesa a pochi metri dallo stabilimen­to. «Vendete qualche borsa e il gioco è fatto», ha ironizzato una signora seduta in prima fila. La basilica si trova però su una proprietà differente, ma Tizon ha assicurato che studierà una soluzione. Poco distante, come detto, sorgerà il fabbricato principale: realizzato secondo il progetto dello studio Metroffice Architetti di Firenze. I lavori si dovrebbero concludere a giugno e la produzione partirà dall’autunno successivo. Per la costruzion­e sono stati impiegati materiali di riciclo e di filiera corta. Grandi vetrate permettono poi di vedere quasi a 360° il paesaggio circostant­e. A pieno regime dovrebbe occupare circa 250 persone. Le candidatur­e dovranno essere rivolte al sindaco. Una scelta inusuale, che però per Tizon «è il miglior modo per valorizzar­e al massimo le risorse del territorio».

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Da sinistra Jean Marie Tizon e il sindaco Pier Paolo Mugnaini

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