MUSICA RAGAZZI IL CAMPUS DEI TALENTI
Giovani promesse e artisti affermati in una atmosfera rilassata e giocosa Dialoghi con Lo Stato Sociale e Motta e oggi spazio a Brunori e Zen Circus Con Franco Fussi gli esercizi di riscaldamento vocale dei cantanti
Un po’ sul serio, un po’ per scherzo. È così che si vive la musica, il suo processo di apprendimento, lo scambio, il gioco, il confronto, nella due giorni al Teatro del Maggio del Campus della Musica ideato e diretto dai produttori Claudio Fabi e da Carmen Fernandez per far incontrare giovani promesse e artisti affermati di fronte a un microfono. Alla parte scherzo ci hanno pensato quelli de Lo Stato Sociale, che hanno aperto il corner degli interventi ieri mattina. Orfani di Lodo Guenzi, neo giudice di X-Factor, scherzano sull’universo dei social che si schiera invece dalla parte di Asia Argento: «Scusate tutti questi trilli del cellulare – ridono – ma sono le continue notifiche di critiche per X-Factor».
C’è anche Motta, tra i cantautori più in voga del momento, uno che al contrario del quintetto bolognese non ride nemmeno se gli racconti una barzelletta: serissimo a parlare di sale di mixaggio, tastiere e arrangiamenti, limature di versi. E poi Davide Autelitano de I Ministri. Mentre oggi tocca a Brunori Sas e agli Zen Circus, due che l’arma dell’ironia e della provocazione ce l’hanno bella affilata. Ed è un po’ quella l’arma che il Campus cerca di usare per smuovere i talenti che si affacciano alla sua «aula aperta». «Prima di venire qui e di essere presa sotto l’ala protettrice di Claudio Fabi, avrei fatto di tutto tranne che cantare in italiano canzoni pop», ci racconta l’appena ventenne Ginevra, dal Valdarno aretino, una veterana del Campus, alla sua terza partecipazione comprese le ultime due compilation. «Io sono appena uscita dalla mia stanzetta e sono finita qui, senza quasi passare dalle vie di mezzo» spiega invece un’altra Ginevra, che si distingue per il nome d’arte Gin, 22 anni di Firenze. «Sono una figlia del rock blues americano, scrivo d’istinto, canto d’istinto: poi vengo qui e scopro, con meraviglia, cosa vuol dire arrivare a realizzare una canzone fatta e finita».
Ci sono anche artisti più maturi (d’età) come il quasi trentenne pistoiese Gregorio Mucci, cantautore, altro habitué del Campus del padre di Niccolò Fabi che prenderà «casa» a Scandicci, nel Teatro Studio Mila Pieralli, dove con-