L’assist di Toni
L’ex viola: «Pjaca può diventare il nuovo Mutu»
Di destro, di sinistro, di testa e anche di rinterzo. Luca Toni i gol li ha sempre fatti, in tutti i modi. Grazie al suo istinto da centravanti di razza, ma anche avvalendosi del talento di chi gli ruotava attorno. Adrian Mutu ai tempi della Fiorentina, Totti e Del Piero nei trionfali Mondiali del 2006. «Non si smette mai di migliorarsi, fino a quando avevo trentasette anni sentivo di imparare ancora durante gli allenamenti», racconta Toni.
Anche Simeone ha voglia di diventare più forte, in campo dà tutto. Ma come può migliorare?
«Ha l’atteggiamento giusto. Lui è un attaccante che si sacrifica molto per la squadra, però alla fine i tifosi ricordano i gol. Adesso deve trovare il giusto equilibrio tra il sacrificio e la lucidità sotto porta».
Pioli gli chiede di non snaturare il suo modo di giocare, è giusto?
«Il Cholito conosce le sue qualità, deve ascoltare l’allenatore ma anche l’istinto. Le sue caratteristiche non lo agevolano per giocare di spalle alla porta ma deve provarci perché può essere utile alla squadra».
In campionato ha segnato due gol in otto partite...
«I conti si fanno alla fine della stagione, adesso è presto».
Quanto conta l’intesa con i compagni di reparto?
«È fondamentale, il feeling però viene col tempo e il tridente viola gioca insieme da poco. Occorre insistere in allenamento ma anche l’intesa fuori dal campo può aiutare a cercarsi di più quando si gioca».
Chiesa, Simeone, Pjaca stuzzicano la fantasia dei tifosi...
«A me piacciono molto, sono ben assortiti. Sono pure giovani e quindi hanno ambizione e voglio di mettersi in mostra. Tutti insieme possono fare le fortune della Fiorentina».
Come facevano Toni e Mutu?
«Me lo auguro. Adrian ed io avevamo un’ottima intesa e un bel rapporto e questo si vedeva anche durante le partite. Segnavamo molto entrambi, ma ci scambiavamo anche il pallone».
Chi può fare il ruolo di Mutu?
«Sicuramente Pjaca, in parte gli somiglia. Forse per adesso è il giocatore meno continuo del reparto offensivo, però ha grandi colpi. Con una giocata può saltare l’avversario, creare la superiorità numerica e servire Simeone. Oppure, se è messo meglio, calciare in porta visto che ha un buon tiro. È solo questione di tempo, serve un po’ di pazienza».
Il fatto che siano tutti giovani è un vantaggio o un limite?
“A me piace prendere il lato positivo. Quando si è all’inizio della carriera si cerca di sfruttare tutte le occasioni che l’allenatore ti concede. Allo stesso tempo i momenti di difficoltà rischiano di mandarti in confusione: non bisogna abbattersi mai. La società ha cambiato politica rispetto agli ultimi tempi, mi intriga questa squadra, sono sicuro che faranno divertire. Anzi, sta già succedendo visto che allo stadio vanno sempre tanti tifosi».
A Luca Toni sarebbe piaciuto giocare in questa Fiorentina?
«Purtroppo il tempo passa. Con Chiesa e Pjaca che vanno così forte sugli esterni mi sarebbe piaciuto. Creano scompiglio agli avversari, adesso devono mettere più palloni in mezzo. Auguro a Simeone di riuscire a trasformarne tanti in gol preziosi».
Quanti?
«Beh, almeno tanti quanti ne facevamo Adrian ed io».
❞ Tandem
Io e Adrian avevamo una grande intesa, pure il Cholito e Marko possono trovarla