Corriere Fiorentino

PROMEMORIA PER LADY LEGA

- Di Paolo Ermini

La debordante sindaca di Cascina dice che non vuole sacrificar­e l’aeroporto di Firenze, ci mancherebb­e; uno dei suoi giovani scherani ieri però ha chiuso il cerchio in Tv affermando che la Lega intende solo evitare di realizzare il piano Renzi-Carrai. Chiaro? Gli interessi di Firenze, del suo territorio, delle sue imprese e di chi ci lavora non contano; l’importante è non dare soddisfazi­one all’ex premier e al presidente di Toscana Aeroporti. Questa è diventata la politica: l’arte della vendetta. E la Lega, che dice di governare in nome dei cittadini, non trova di meglio che teorizzare la pratica del dispetto istituzion­ale verso chi comandava prima. In barba ai cittadini.

E così la Ceccardi & C. ha partorito l’idea di accorciare la nuova pista programmat­a per Peretola, facendo finta di non sapere che rimettere in discussion­e il progetto significa ripartire da zero. Cioè lasciare l’aeroporto fiorentino così com’è. Per sempre. Al contempo la ditta politica cascinese ha annunciato la volontà di costruire la terza pista del Galilei per sviluppare il traffico pisano, nonostante i vincoli imposti dal carattere militare dello scalo. Si comincia quindi a capire come finirà la faccenda se il Carroccio non cambierà strada (o non perderà qualche ruota): l’aeroporto di Firenze resterà com’è; l’aeroporto di Pisa resterà com’è; l’aeroporto di Bologna beneficerà di un nuovo movimento da e verso la Toscana.

Ogni esponente politico è libero di impiccarsi con la corda che più gli piaccia. Alla sindaca di Cascina vorremmo però ricordare tre verità (che non sono opinioni). La prima: se Firenze non ha un aeroporto degno di questo nome è per gli equilibri interni del fu Pci, poi Pds e Ds. Che a suo tempo fecero prevalere gli interessi di Pisa. Prendendo in giro i fiorentini con la promessa di un collegamen­to iper veloce con Pisa che è vissuto lo spazio di un mattino. E non è per un caso che in perfetta sintonia con le sirene cascinesi si sia rifatta viva la vecchia Cgil per dire no alla nuova pista e sì alle sinergie con Pisa (ma ci può essere maggiore sintonia della società unica?).

La seconda verità: con la sua campagna anti Peretola, lei fa rivivere magicament­e le arroganze di potere del comunismo toscano, ma entra in rotta di collisione con un centrodest­ra che sul rafforzame­nto del Vespucci ha sempre spinto al massimo. La terza verità: se Renzi convinse tanto velocement­e i fiorentini diventando­ne il sindaco fu proprio per la svolta che lo mise contro il vecchio gruppo dirigente del suo partito e per la decisione con cui portò in primo piano il caso dell’aeroporto. Da allora una parte dei fiorentini ha cambiato il suo giudizio su Renzi. Ma non su questa schifezza di aeroporto che ci fa vergognare.

Nel suo stesso interesse, la pasionaria di Cascina dovrebbe sacrificar­e un po’ del tempo dedicato alle sparate propagandi­stiche e all’autopromoz­ione per ripassarsi un po’ di storia. A volte serve a non prendere abbagli. Anche elettorali.

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