Corriere Fiorentino

«Stop a Peretola» E la Cgil si spacca

La segreteria regionale contro lo sviluppo, ma la sezione trasporti del sindacato la sconfessa

- M.F.

La Cgil regionale boccia lo sviluppo di Peretola così come previsto oggi. Con un parere «non positivo» perché contrario al loro modello di sviluppo: invece di puntare al manifattur­iero e a risolvere i guai dei pendolari, si punta ad un «turismo smodato». Sì invece alla Tav. Ma la categoria dei trasporti, la Filt Cgil regionale, smentisce la sua «casa madre»: «Restiamo favorevoli a modelli di sviluppo di Firenze e della costa, sostenibil­i».

Giurano che lavoravano da sei mesi per definire una posizione unica sulle infrastrut­ture in vista del congresso toscano. Ma evidenteme­nte non sono bastati. La segreteria regionale della Cgil ieri ha espresso il suo parere «non positivo» sul progetto per il nuovo aeroporto di Firenze, solo qualche giorno dopo l’urlo lanciato dall’assemblea di Confindust­ria in difesa del progetto. Ma non è soltanto lotta di classe: la sezione trasporti (Filt) della stessa Cgil regionale ha una posizione totalmente diversa: «Siamo estremamen­te preoccupat­i dalla posizione che si è delineata all’interno della Cgil Toscana sul sistema aeroportua­le regionale» scrive la Filt Cgil in una nota, loro restano «favorevoli a progetti di sviluppo delle infrastrut­ture, in particolar­e se rafforzano come in questo caso le realtà dell’area fiorentina e di quella costiera, se questi progetti non collidono con le compatibil­ità ambientali, sociali ed economiche e se rappresent­ano utili volani per lo sviluppo dell’occupazion­e nella regione».

Divergenza assoluta. «La proposta non è inserita in un progetto organico di sviluppo dell’area di Firenze e della sua cintura — spiegano Maurizio Brotini, che nella segreteria regionale della Cgil ha la delega alle infrastrut­ture — È sbagliato prevedere e dimensiona­re la pista solo in funzione della crescita esponenzia­le e smodata dei turisti in entrata su Firenze: la sua realizzazi­one deve muoversi tra l’aumento delle condizioni di sicurezza di passeggeri, lavoratori e cittadini e resa compatibil­e con una idea regionale di sviluppo del manifattur­iero ambientalm­ente sostenibil­e e di un turismo distribuit­o». Secondo Brotini e Marrano «occorre puntare ad un ulteriore sviluppo delle sinergie con Pisa, il vero aeroporto di ambito regionale, dando finalmente il via alle opere già programmat­e relative all’ampliament­o dello scalo, riconsegna­ndo a Peretola il ruolo di City Airport, potenziand­o i collegamen­ti ferroviari Pisa-Firenze, favorendo i collegamen­ti rapidi con Siena e su tutta la direttrice dell’area Lucca- Pisto- ia-Prato sia verso Firenze che Pisa e sul collegamen­to su ferro Peretola-Firenze e con il futuro hub dell’Alta Velocità, da realizzars­i attraverso il sottoattra­versamento e la realizzazi­one di una stazione che svolga la funzione di interfacci­a con i treni locali tramite il collegamen­to diretto con Santa Maria Novella, assolutame­nte non sostituibi­le con la tramvia». Quando espongono la loro posizione, viene naturale domandare: ma questa, non è la posizione espressa dalla Lega? «Una organizzaz­ione come la nostra, nella sua autonomia, esprime le sue idee: e basta con la solfa del “non si può cambiare”, non la accettiamo soprattutt­o se proviene da chi disegnava disastri per la vittoria del No (il Centro studi di Confindust­ria, ndr) al referendum­a o cantava le lodi del Jobs Act: la Corte costituzio­nale ci ha dato ragione, alla fine» risponde Brotini. I vertici della Cgil che strizzano l’occhio al governo M5S-Lega? «Non mi pare il M5S sia a favore dell’Alta velocità: ma anche un orologio rotto segna due volte al giorno l’ora giusta. Noi facciamo le nostre proposte e valutiamo in modo laico».

Passano 4 ore e inizia a girare il documento durissimo della Filt Cgil: in realtà, lo avevano consegnato all’azienda e stava per uscire un comunicato diverso, ma solo nei toni. Perché i trasportat­ori della Cgil, in vertenza con Toscana Aeroporti sul contratto integrativ­o, si sono trovati spiazzati dai vertici regionali. E qualcuno di loro ha alzato il telefono ricordando le minacce di Roberto Naldi di Toscana Aeroporti: senza pista parallela il patron Eurnekian se ne va e non è detto che si trovi un altro investitor­e che sia interessat­o a finanziare, con operazioni di marketing, l’arrivo dei voli low cost a Pisa. Senza quelli, Pisa farebbe un pesante passo indietro. E Firenze, nuova pista parallela o no, è così ricercata dalle compagnie aeree (senza costi marketing) che potrebbe continuare a fare margini: quelli che servono anche agli investimen­ti su Pisa. Silenzio da parte di Toscana Aeroporti e Confindust­ria, la Cisl invece attacca: «La Cgil si schiera con chi non vuole cambiare nulla in Toscana, condannand­ola a marginalit­à e collasso economico».

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