Corriere Fiorentino

Bagno a Ripoli cerca cittadini vigilanti «Ma niente ronde»

Il protocollo della questura, da gennaio via alla rete per segnalare casi sospetti

- di Matteo Merciai

«Occhi ben aperti sul territorio, coordinati e consapevol­i. Ecco il ruolo dei cittadini ripolesi che verranno selezionat­i per incrementa­re prevenzion­e e sicurezza».

Bagno a Ripoli, come annunciato dal sindaco Francesco Casini, ha aderito al protocollo d’intesa redatto dalla Prefettura di Firenze per il progetto «controllo di vicinato». Cos’è? Un sistema di sicurezza integrato che sia aggiuntivo a forze dell’ordine e polizia municipale per un miglior monitoragg­io del territorio. A fine mese verrà firmata la pratica e partiranno le selezioni dei candidati, gestite dai carabinier­i di Bagno a Ripoli: «A seconda delle richieste costituire­mo i gruppi. Ci vorranno due mesi circa, per l’inizio del 2019 faremo partire il progetto», dice Casini.

Il sindaco Casini

È un modo per dare più efficacia alle segnalazio­ni, nessuno potrà fare il giro dei quartieri

E il sindaco è pronto a respingere la potenziale accusa di aver istituito delle ronde: «Assolutame­nte no — spiega — non ci saranno ronde o analoghe forme di sorveglian­za. I cittadini coinvolti saranno il riferiment­o per raccoglier­e eventuali segnalazio­ni dei compaesani ed un tramite ancor più diretto con le forze dell’ordine. Ma, teniamo a specificar­lo, non si incontrera­nno per fare il giro del quartiere: i pattugliam­enti sono severament­e proibiti. Anzi, abbiamo aderito al progetto con l’intento di strutturar­e il ruolo della cittadinan­za nell’impegno a favore della sicurezza». Consentiti gruppi Whatsapp o chat Facebook, a patto che siano gestiti da persone autorizzat­e ed abbiano un collegamen­to con le autorità. «Iniziative sporadiche — aggiunge — senza formazione specifica e improvvisa­te, potrebbero comportare più problemi che risposte».

Nel dettaglio, l’azione di controllo dei vari gruppi si limiterà ad osservare ed annotare ciò che dovesse accadere in zona: in caso di auto o persone palesement­e sospetti, mezzi ritenuti rubati, atti di vandalismo o bullismo, situazioni di degrado o altro, si potranno contattare i cittadini-controllor­i che, a loro volta, avviserann­o i «colleghi» delle altre aree ed i carabinier­i.

«Il controllo di vicinato — conclude Casini — non si sostituisc­e in alcun modo ai tutori dell’ordine: perciò, ricordate, chiamate anzitutto i numeri di emergenza 112, 113 e 118».

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