Corriere Fiorentino

Villa Costanza già non basta più (e riempie Sirio)

Sempre più pullman a Scandicci e meno posti sui Sirio per i pendolari

- Gori

La mattina, chi vuole salire sulla tramvia alla fermata di piazza Batoni per andare alla stazione non ha alcuna possibilit­à di trovare un posto a sedere; anzi, spesso rischia di restare a piedi e di dover prendere la corsa successiva. Succede perché oltre al pienone di chi viene da Scandicci, che salgono alla fermata Resistenza, e di fiorentini dell’Isolotto, che optano per Federiga, c’è anche un popolo di turisti — con le valigie o senza — che arriva dal parcheggio scambiator­e di Villa Costanza dove ci sono 25 stalli per i bus. E quando ne arrivano un paio assieme e scaricano il loro centinaio di viaggiator­i, la tramvia è già quasi mezza piena.

Molti sono i turisti che fanno scalo a Villa Costanza per una visita mordi e fuggi della città. Come un gruppo di russe, con le buste dello shopping, che martedì ha intravisto Roma, mercoledì Siena e Pisa, ieri Firenze (un’ora e mezzo di volata agli Uffizi e poi quasi solo negozi) e domani Venezia. Ma altrettant­i sono quelli che viaggiano sui pullman di linea di Flixbus: in questo caso sono per gran parte italiani, hanno tutti le valigie o i trolley per fermano a dormire a Firenze per qualche giorno, spesso negli alberghi o negli Airbnb low cost in periferia. E quando è Flixbus a scaricare turisti, nel tram salgono quindi anche le valigie, aumentando l’ingombro dentro gli scompartim­enti. Quando l’idea del parcheggio scambiator­e fu annunciato come parte del progetto tramvia, non mancarono le diffidenze di chi pensava che sarebbe rimasta una cattedrale nel deserto, inutilizza­ta. Al contrario, è un successo clamoroso. Persino un autista di Flixbus spiega che gli affari non sono affatto diminuiti da quando, dallo scorso maggio, i pullman non arrivano più in piazza Adua e «risparmiam­o un’ora e mezzo di tempo».

Ma in origine, il parcheggio scambiator­e era nato per favorire chi arrivava in città dall’hinterland, dal resto della Regione, con la propria automobile. E il parcheggio a pagamento, 487 posti per le auto, è quasi completame­nte pieno, sono appena una cinquantin­a le piazzole libere, anche perché per le auto costa 7 euro per 24 ore. Nel parcheggio gratuito, attorno ai 150 posti e usato per lo più da pendolari o comunque da residenti nel circondari­o, non entra uno spillo, tanto che le auto sono parcheggia­te nei cespugli e sono persino stati ricavati dei posti sopra un ripido cavalcavia. Così, si incontra il profession­ista con la valigetta che arriva abitualmen­te da Arezzo o la signora di Montelupo Fiorentino che lavora a Firenze e che per una volta non ha preso il treno perché aveva da portare a casa delle buste con gli acquisti. Il risultato è che anche nel pomeriggio, quando i turisti al contrario della mattina rientrano alla spicciolat­a, chi con largo anticipo, chi invece all’ultimo minuto, il tram è comunque strapieno. E, anche se in misura minore, qualcuno resta ancora a piedi.

Sulla via del ritorno verso Villa Costanza sono comunque i fiorentini a fare da ampia maggioranz­a: il tram si riempie in via Alamanni, si fatica persino a trovare l’appiglio cui tratteners­i, alla Leopolda in due restano sulla banchina perché non c’è spazio per tutti, e il grosso scende tra l’Isolotto e Scandicci. Ad arrivare a Villa Costanza stavolta sono «solo» in quaranta. Per i fiorentini i disagi, insomma, non mancano. Del resto, la tramvia 1 era stata progettata per 7 milioni di viaggiator­i all’anno. Quasi subito ha raggiunto i 14 e, secondo le proiezioni, nel 2018 potrebbe arrivare a toccare la storica soglia dei 20 milioni. Soluzioni? Le ipotesi che circolano in Palazzo Vecchio sono due: la prima è quella di ricavare posti a Castello, una volta inaugurata la linea 2. La seconda è quella di puntare, sempre che venga davvero realizzato, sul parcheggio interrato per i bus previsto nel progetto della stazione Foster. I bus turistici e pendolari non finirebber­o per appesantir­e di nuovo il traffico cittadino: c’è infatti una direttrice fatta apposta per i torpedoni, è l’attuale strada di cantiere — che corre lungo la ferrovia da Castello fino agli ex macelli — utilizzata dai camion per i lavori della grande stazione.

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I turisti che arrivano col Flixbus al parcheggio
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Nella foto grande, i vagoni del tram pieni. In alto, il parcheggio scambiator­e totalmente pieno

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