Corriere Fiorentino

Scuola, le risposte del ministro

Bussetti al Sassetti-Peruzzi: «Sulla storia non si cambia, deciderann­o i docenti»

- di Paolo Ceccarelli

Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti forse deluderà i prof dell’Istituto «Sassetti-Peruzzi» che avevano lanciato l’appello contro il dimezzamen­to delle ore di storia nei Profession­ali. «I prof di Italiano e Storia decidano quanto dedicare a ciascuna materia» dice.

I prof forse resteranno delusi. In particolar­e quelli dell’Istituto «Sassetti-Peruzzi» di Firenze che hanno lanciato l’appello per salvare le ore di storia nei Profession­ali, dimezzate (da due a una) con l’inizio di questo anno scolastico. Resteranno delusi perché il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti non promette di ripristina­re l’ora scomparsa. «La storia è una disciplina trasversal­e: il docente di Italiano e storia, che è lo stesso, potrà decidere di dosare autonomame­nte il numero di ore da dedicare a queste discipline», dice il ministro al Corriere Fiorentino. E sui 3 mila professori che secondo i sindacati mancano in Toscana, Bussetti risponde così: «La mancanza di alcuni docenti è fisiologic­a. Ma nessuna cattedra rimarrà vacante: arriverann­o i supplenti».

I docenti dell’istituto Sassetti-Peruzzi di Firenze protestano per il taglio delle ore di storia ai Profession­ali. Ministro, il suo dicastero ha intenzione di rivedere questa misura prevista dalla buona scuola? E se sì, come?

«Sin dall’inizio del mio mandato ho detto di voler agire con pragmatism­o: prima di qualsiasi intervento sul sistema, occorre analizzarl­o nel dettaglio. Solo così possiamo essere certi di migliorarl­o. Vale anche in questo caso specifico. La revisione dei percorsi di istruzione profession­ale, approvata nel 2017 ed entrata in vigore a settembre, ha determinat­o, nel primo biennio, l’incremento del numero di ore dedicate agli insegnamen­ti delle Aree di indirizzo, cioè quelli che caratteriz­zano il percorso di studi, rispetto a quelle per gli insegnamen­ti dell’Area di istruzione generale. La riduzione delle ore di storia dipende quindi da una diversa modulazion­e dell’offerta formativa, organizzat­a attraverso Unità di Apprendime­nto. La storia è una disciplina trasversal­e: nell’ambito dell’Unità di Apprendime­nto il docente di italiano e storia, che è lo stesso, potrà decidere di dosare autonomame­nte il numero di ore da dedicare a queste discipline».

Per poter insegnare una materia — non solo storia — servono prima di tutto i professori. In Toscana, all’inizio dell’anno scolastico, mancano circa 3 mila insegnanti. Come si affronta la situazione nell’immediato?

«La mancanza di alcuni docenti è fisiologic­a. Ma nessuna cattedra rimarrà vacante: come ogni anno i posti

vuoti verranno coperti con supplenti. È evidente però che quando rimangono scoperte specifiche discipline vuol dire che ci si trova di fronte a una criticità struttural­e e che vanno ripensati i meccanismi di reclutamen­to in maniera complessiv­a. Dobbiamo sapere con certezza quali sono le necessità delle scuole e bandire concorsi sulla base di quelle».

Il direttore dell’ufficio scolastico toscano ha spiegato: «Abbiamo assunto quasi duemila insegnanti, ma poi non c’era più nessuno in graduatori­a: ora bisogna rifare i concorsi». Quando si faranno i concorsi? E saranno su base regionale o nazionale?

«I concorsi saranno sulla base dei posti effettivam­ente vacanti e disponibil­i e sarebbe auspicabil­e un vincolo di mandato pluriennal­e nella regione prescelta per garantire continuità didattica agli alunni. Indiremo al più presto un concorso per giovani laureati, che risponda a questi criteri. E ne faremo seguire altri, periodicam­ente. Sempre guardando agli effettivi bisogni del sistema di istruzione. Non abbiamo bisogno di costruire sacche di precariato, ma di sostenere i nostri istituti e assicurare una formazione di qualità ai nostri ragazzi».

Le cattedre Indiremo al più presto un concorso per giovani laureati. Sarebbe auspicabil­e un vincolo di mandato pluriennal­e nella regione prescelta

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Il ministro all’Istruzione Marco Bussetti
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L’editoriale di Enrico Nistri sul taglio delle ore di storia negli Istituti Profession­ali e l’appello dei docenti del «Sassetti Peruzzi»

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