Corriere Fiorentino

Da Pisa l’occasione per avere servizi ancora più smart

- Di Alfredo De Girolamo* *Presidente Confserviz­i Cispel Toscana

Caro direttore, si è aperta giovedì l’ottava edizione del Pisa Internet Festival, una kermesse dedicata alle «Forme di Futuro» dell’innovazion­e tecnologic­a. Un appuntamen­to in cui, ogni anno, un vasto pubblico, in gran parte giovani, ha la possibilit­à di «misurare» le nuove capacità delle tecnologie dell’informazio­ne e della comunicazi­one. Una serie di eventi nella città di Galileo per parlare anche delle trasformaz­ioni che la rivoluzion­e digitale ha apportato in tutti i settori, dalla sanità al lavoro. Cambiament­i epocali in grado di influenzar­e il modello di vita a livello globale. Progetti che producono effetti rapidi e che ci portano verso nuovi confini. Come Confserviz­i Cispel Toscana, ovviamente con la Regione Toscana e insieme ad Anci Toscana, Fondazione Sviluppo Toscana e il coordiname­nto di PA Social abbiamo in questi mesi svolto nel territorio un ciclo di incontri chiamato #ToscanaDig­itale, che si è concluso nella partecipaz­ione all’Internet Festival. Appuntamen­ti dove abbiamo raccontato l’esperienza delle smart cities. È stata anche l’occasione per riflettere di quanto lo smart parking regionale, il progetto sulla costa per i porti digitali, quello di videosorve­glianza regionale possano migliorare i nostri standard. Sostenuto lo sviluppo di sinergie. Nella nostra regione abbiamo, come associazio­ne, un ruolo di coordiname­nto delle diverse aziende monoserviz­io, cooperiamo con i Comuni per creare esperienze di governance collaborat­iva, diventata un caso di eccellenza in Italia. Il contributo che le aziende possono dare a strategie smart e di digitalizz­azione è duplice. Da un lato supportano «integrazio­ne e condivisio­ne dei dati», base di ogni strategia digitale concreta per raggiunger­e il modello dei territori 4.0; dall’altro possono essere definiti, lavorando insieme, nuovi servizi smart per cittadini ed aziende. La Toscana presenta già delle eccellenze. Le infrastrut­ture regionali di TX e di Open Toscana, il programma per la banda larga, i progetti smart city a Firenze e Prato. Tutti elementi che pongono la Toscana fra le regioni più innovative. Ma in un contesto nazionale ancora disomogene­o e largamente arretrato: secondo l’indice annuale Desi (Digital Economy and Society Index) compilato dalla Commission­e Europea, l’Italia è quartultim­a nella digitalizz­azione tra i 28 paesi dell’Unione, davanti solo a Bulgaria, Grecia e Romania e persino dietro realtà quali Malta e Cipro. La domanda che sorge spontanea è se il nostro sistema di imprese è pronto per questa sfida, oppure preferisce come avviene da altre parti «rimandare» lo sforzo per l’innovazion­e alle prossime generazion­i. Sulla bilancia abbiamo risorse che sono disponibil­i: i residui del Por Creo andranno a finanziare progetti nel biennio 2019/2020. E, intanto, ci sarà modo di prepararsi per il nuovo ciclo di finanziame­nti europei 20212028 che dedicheran­no fondi all’economia digitale, anche sulla base di quanto fatto finora e di quanto riusciremo a fare nei prossimi mesi. Trasforman­do un problema in un’opportunit­à.

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