Corriere Fiorentino

«Ma per ridurre le libertà non basta una circolare Privacy? No, Costituzio­ne»

- A.Moll.

«Non si possono inventare i limiti. Senza basi normative la libertà personale non può essere ridotta». Ugo De Siervo, presidente emerito della Corte Costituzio­nale, già ordinario di Diritto costituzio­nale all’Università di Firenze, è netto nel definire i confini delle nuove regole dell’accoglienz­a decisi dalla Prefettura di Firenze.

«Esiste un principio di legalità: il Parlamento o il titolare del potere legislativ­o devono determinar­e i limiti della libertà delle persone. Non si possono inventare limiti che non hanno base legale. C’è una norma che dice che il ministro dell’Interno possa disciplina­re gli orari di rientro dei migranti? Un ministro non può inventarsi limiti, deve applicare limiti. Che possono essere modificati, certo, ma sempre su base legale e non certo con una circolare del prefetto. In uno stato democratic­o e costituzio­nale questo non è ammissibil­e».

Ma a sollevare le proteste in queste ore non c’è solo la decisione di sugli orari che i migranti saranno tenuti a rispettare — con il divieto di uscire dalle strutture dalle 20 alle 8 del mattino successivo, e non più dalle 23. C’è anche l’altra circolare che riguarda il controllo della merce acquistata su internet dai migranti. La Prefettura punta il dito sugli «acquisti sproporzio­nati rispetto alla condizione dichiarata» che possono evidenziar­e uso di «denaro illecito». «Anche su questo aspetto vale quello che ho detto prima — prosegue De Siervo — Esiste un principio di legalità». Queste due nuove «regole» sono motivate dalla Prefettura con ragioni di sicurezza. «Ragioni di sicurezza è un discorso troppo vago. Se vedo una persona sospetta possono intervenir­e le forze dell’ordine, altrimenti no. A meno che il legislator­e non dica il contrario.Il prefetto dica su che basi legislativ­i sta esercitand­o questo potere. Non si può supplire la mancanza della legge con un ordine. E, ripeto, una circolare del ministero non può certo disciplina­re le libertà personali».

«Prima ancora che dalla normativa sul rispetto della privacy — ricorda il Garante per la Privacy Antonello Soro — la segretezza della corrispond­enza è tutelata dalla Costituzio­ne. L’articolo 15 contiene un principio supremo: “La libertà e la segretezza della corrispond­enza e di ogni altra forma di comunicazi­one sono inviolabil­i. La loro limitazion­e può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziari­a con le garanzie stabilite dalla legge”. Se c’è il consenso del migrante si può aprire un pacco a lui destinato, altrimenti non si può proprio fare. Serve l’autorizzaz­ione del magistrato».

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Ugo De Siervo, pres. emerito della Consulta
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Antonello Soro, Garante della Privacy

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