Il «Piano casa», una grande chance E qualche dubbio
Caro direttore, non possiamo che esprimere soddisfazione per un piano così ambizioso come quello sulla casa, da 400 milioni di euro e per ottomila famiglie, annunciato nei giorni scorsi dal sindaco di Firenze Dario Nardella. Riteniamo però che — in attesa di sapere numeri, cifre e tempi più precisi entro la fine dell’anno, come indicato dallo stesso sindaco — sia lecito conoscere fin da subito la strategia che dovrà portare a questo risultato così importante. Stiamo parlando di numeri considerevoli: ottomila famiglie sono molte, si possono stimare in oltre ventimila persone, quasi come la popolazione di un quartiere di Firenze. Dove sarà trovato lo spazio necessario, tenendo conto del regolamento urbanistico della città e dei «volumi zero»? Ci sono immobili disponibili (e quali), o dove si pensa di poterne realizzare di nuovi? Siamo sicuri che, prima di fare un annuncio così importante, il sindaco abbia elaborato una strategia precisa, che vorremmo venisse illustrata anche per poter dare il nostro contributo come Ordine degli Architetti, se servisse, o comunque per poter seguire passo dopo passo l’iter di una pianificazione di cui non si trova traccia nel regolamento urbanistico e su cui ad oggi non sappiamo niente.
I fattori imprescindibili di una strategia come questa non possono che essere il reperimento certo dei fondi, l’individuazione degli immobili o delle aree interessate con eventuali aggiustamenti e rivisitazioni al piano operativo, la programmazione degli interventi da parte dei soggetti pubblici o privati comprensiva delle fasi e dei tempi per progettare e indire le gare d’appalto. Operazioni di questa portata non si possono costruire in un paio di mesi, da qui alla fine dell’anno: riterremmo quindi opportuno essere messi a conoscenza dello studio e delle analisi già disponibili.
Nel progetto di recupero dell’ex caserma Lupi di Toscana, così come nel complesso di via Pistoiese, è prevedibile la realizzazione di qualche centinaio di appartamenti, e di questi si parla già da tempo, ma dove saranno collocati gli altri?
Anche il centro storico sarà interessato da questo ambizioso progetto, e in che modo? Questo piano potrebbe e dovrebbe essere l’occasione per riportare residenti in centro e contenere la pervasiva gentrificazione che da anni esclude e rischia sempre più di escludere i «normali» cittadini dal cuore di Firenze, seguendo l’esempio guida — poi più riproposto — delle Murate. Un’occasione per recuperare alcuni degli edifici ormai abbandonati del centro storico. Proprio per fare massima chiarezza su tutto, auspichiamo al più presto una dettagliata esposizione del lavoro, per conoscere l’approfondimento tecnico su cui si è basato il sindaco per indicare una meta così ambiziosa di un piano da 400 milioni per dare casa a ottomila famiglie in cinque anni, senza dover attendere la fine dell’anno.