Corriere Fiorentino

I PASSI INDIETRO DI CHI VA OLTRE

- Di Franco Camarlingh­i

Matteo Renzi ha dichiarato più volte di voler fare un passo indietro, perlomeno all’indomani di ogni sconfitta subita, ma è difficile trovare qualcuno che se ne sia accorto. Per il momento si è assicurato, con la vittoria di Simona Bonafè alle primarie regionali, il controllo del Pd in Toscana, in vista del congresso nazionale (quando ci sarà) e delle Amministra­tive del 2019. Vediamoli questi passi indietro, nel contesto di un partito che allo stato attuale dimostra modesti segni di vita e di capacità di guidare un’opposizion­e minimament­e efficace al governo di Salvini e Di Maio. Dopo il drammatico risultato del 4 marzo, non c’è stato un momento importante, riguardo all’atteggiame­nto politico dei Democratic­i, nel quale non sia calato il verbo decisivo dell’ex rottamator­e. Tanto per fare qualche passo indietro in più, Renzi non parlerà delle questioni interne del Pd alla Leopolda (lo dice ora, naturalmen­te), però annuncia che, insieme a Pier Carlo Padoan, presenterà nel prossimo fine settimana a Firenze una contro manovra economica, cioè una sorta di programma di un governo ombra. Il povero Martina dice che l’ha già fatto lui, ma il suo predecesso­re non se ne deve essere reso conto, come molti altri, a dire la verità. Intanto i sindaci più vicini a Renzi (di sicuro a sua insaputa!) hanno candidato Minniti a segretario del Pd, per contrastar­e la sfida lanciata dal governator­e del Lazio, Nicola Zingaretti, il quale, pur ravvedendo­si dell’iniziale volontà di stabilire un qualsiasi rapporto con i grillini, ha lanciato una sfida aperta a tutta l’esperienza di governo dell’exsindaco di Firenze. Infine: può darsi che alla Leopolda si discuta soprattutt­o delle ultime teorie di Stephen Hawking, ma nello stesso tempo verrà lanciata da Renzi la creazione di comitati civici, per lottare contro lo sfascio del populismo al potere e per andare oltre il Pd attuale. In quanto a passi indietro non c’è proprio male: viene da pensare che nella mente dell’ex inquilino di Palazzo Chigi ci sia ben altro che sedersi sulla riva del fiume ad ascoltarne la voce, come il saggio Siddharta di Hermann Hesse. Nel rifiuto di Renzi di concedersi ad una qualsiasi seria analisi autocritic­a del passato e di porsi di lato alla battaglia politica quotidiana, si intravede il significat­o possibile delle sue mosse attuali: l’idea di andare davvero oltre il Pd, per dare vita ad un nuovo partito. Quanto ci sia di vero in tutto ciò, lo potremo vedere nel prossimo futuro; nel frattempo l’Italia navigherà nel mare tempestoso in cui la stanno portando Di Maio e Salvini.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy