Il Vasariano ripulito dagli sfregi dei vandali
Lotta ai vandali del lungarno Archibusieri. Schmidt prepara un dossier sui costi sostenuti
Era l’ora. Dopo anni di graffiti e scritte a caratteri cubitali tra le più varie — si andava dalle ormai vintage «A cerchiate» di anarchia, a shakespeariane dichiarazioni d’amore come «Panda & Scoiattolo 02.07.2017», fino alle involontariamente comiche attestazioni di presenza stile «Claudia è stata qui», con tanto di replica «E a noi che ce ne importa?» — il loggiato del Corridoio Vasariano su lungarno Archibusieri è stato ripulito dagli imbrattamenti vandalici vergati con spray, matite, pennarelli e penne sui colonnati.
Un vero e proprio oltraggio multilinguistico che finora nessuno aveva potuto cancellare, giacché lo stesso loggiato è sotto la tutela della Soprintendenza. Il compito, infatti, era solo e soltanto degli Uffizi, che hanno appunto provveduto alla manutenzione straordinaria. Il Corriere Fiorentino, il 5 ottobre, si era nuovamente occupato della vicenda — dopo il precedente articolo di maggio — raccogliendo lo sdegno degli artigiani della zona: «Recintiamo il porticato e proteggiamolo con telecamere», avevano commentato.
E dire che proprio le telecamere sul lungarno già c’erano, benché dalla parte opposta del loggiato. Ma evidentemente la loro presenza non era abbastanza, come deterrente per gli incivili. Così — con i vigili concentrati più a protezione di Ponte Vecchio e con la notte ad offrire la giusta oscurità — continuavano ad essere in molti a scarabocchiare senza conseguenze, alla faccia delle 16 piastre d’ottone che avvisano: «Scrivere sui muri e sulle pietre o deteriorare un edificio pubblico d’interesse storico e artistico è reato punito con la reclusione». Anzi: gli avvertimenti avevano subito lo stesso trattamento dei colonnati e le eccezioni all’impunità erano rarissime. Tra queste, l’ultima era stata la multa a un writer spagnolo beccato a metà aprile dalla Municipale dopo indagini in collaborazione con la Soprintendenza, polizia iberica e Interpol.
Troppo poco, però. E difatti la voglia di «reagire» c’era: «L’amministrazione degli Uffizi avverte questo problema — spiegava ad inizio mese Antonio Godoli, curatore del patrimonio architettonico — Per questo finanzierà i progetti per la ripulitura del loggiato che partiranno subito dopo l’intervento al Corridoio, i cui lavori inizieranno a breve». Promessa mantenuta.
E ora il direttore Eike Schmidt sta preparando la risposta, con tanto di dossier munito di fatture degli ultimi interventi di ripulitura, da mandare in Parlamento dopo l’interrogazione del deputato di Civica Popolare Gabriele Toccafondi in merito alle condizioni del loggiato, un’interrogazione in cui suggeriva di coinvolgere anche associazioni come gli Angeli del Bello. Una collaborazione però che non è prevista su beni tutelati su cui possono intervenire solo artigiani autorizzati.