Corriere Fiorentino

L’export vola a 8 miliardi Terzi in Italia

- Manuela D’Angelo

Nuovo record per l’export toscano che, secondo i dati dell’ufficio studi di Banca Intesa San Paolo, per la prima volta negli ultimi 10 anni supera il valore di 8 miliardi, con una crescita del 2,4% rispetto al primo semestre del 2017. A trainare la Toscana, terza in Italia per le vendite all’estero, sono stati i distretti tradiziona­li, guidati dal comparto moda, e il Polo farmaceuti­co regionale.

Era considerat­o un boss dello spaccio già negli anni Ottanta, quando ancora una dose costava 50 mila lire, si portavano i baffi e i capelli cotonati, e la musica di moda era il rock. I suoi clienti erano i teenager di tutta la provincia di Massa Carrara, che ha cresciuto a pane e droga per decenni, tanto che molti di loro, diventati adulti, ancora si servivano da lui, indiscusso pusher, famoso fino a Genova. Cirio Lattanzi, 69 anni, carrarese, aveva costruito un impero, ma è stato arrestato dai carabinier­i di Massa Carrara, assieme al figlio 31enne, che avrebbe dovuto ereditare il «lavoro» di una vita.

Lo chiamavano «il vecchio del monte» perché si era trasferito da anni lontano dalla città, in una fattoria sperduta sulle montagne di Carrara, a nord di Castelpogg­io, un luogo dove non prendono i telefoni, non arrivano le auto e il bosco copre ogni presenza umana. Qui, vedovo da qualche anno, con quattro figli, tre donne e un ragazzo, l’unico rimasto a vivere con lui, allevava animali di ogni genere, coltivava la terra, conduceva una vita «country» con una pensione sociale di 550 euro al mese; si spostava a cavallo, o a piedi, e soprattutt­o nascondeva gli stupefacen­ti, che poi i clienti compravano direttamen­te alla fonte.

Era un grossista, difficilme­nte scendeva dal suo monte e si procurava gli stupefacen­ti con modalità da chiarire nell’ambito di una indagine ancora in corso, coordinata dalla Procura di Massa Carrara guidata da Aldo Giubilaro. I carabinier­i, per registrare spostament­i e il via vai dal bosco alla fattoria, si sono finti cercatori di funghi: il blitz è scattato durante lo scorso weekend, con i cani dell’unità cinofila antidroga di Firenze che, appena entrati nel casolare, nelle stalle e nell’orto, sono quasi impazziti. Gli stupefacen­ti erano nascosti ovunque: nei tronchi cavi degli alberi, tra il mangime degli animali, sotto il letame nell’aia, in casa tra le mattonelle del pavimento, nel camino, sotto i letti, nei vasi: sequestrat­i 150 panetti di hashish per 15 chili, 50 grammi di cocaina, un chilo di marijuana e 6 grammi di funghi allucinoge­ni, mentre dai materassi, dalle tazze in cucina e tra le magliette negli armadi spuntavano banconote di medio taglio, per un totale di 12mila euro.

Il valore commercial­e degli stupefacen­ti è stato valutato in oltre 100 mila euro. Secondo gli inquirenti è stato difficile incastrare il vecchio pusher soprattutt­o perché nessuno dei concittadi­ni lo ha mai tradito, e non lo ha fatto neanche nessuno dei suoi clienti, fedelissim­i a mantenere anonima l’identità del «vecchio del monte» anche dopo essere stati controllat­i e denunciati per detenzione ad uso personale di stupefacen­te.

Con oltre 35 anni di attività ininterrot­ta, l’uomo si era guadagnato la fiducia di molta clientela anche provenient­e dal nord Italia, soprattutt­o da Milano, persone che, come tutti gli altri, una volta in zona, si recavano alla fattoria, attraversa­va il bosco e bussavano alla porta del «vecchio del monte».

Le indagini proseguira­nno per arrivare all’origine della provenienz­a della droga. In laboratori­o, poi, sono finiti i funghi allucinoge­ni trovati dai carabinier­i che, agli esperti, risultano esemplari rarissimi, quasi sconosciut­i al mercato italiano.

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 ??  ?? Il procurator­e capo di Massa Carrara Aldo Giubilaro. Sopra la droga sequestrat­a dalle forze dell’ordine nella fattoria del «vecchio del monte»
Il procurator­e capo di Massa Carrara Aldo Giubilaro. Sopra la droga sequestrat­a dalle forze dell’ordine nella fattoria del «vecchio del monte»

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