Corriere Fiorentino

Centri d’accoglienz­a, Rossi attacca: la stretta del prefetto? Biopolitic­a

Il governator­e: dubbi di costituzio­nalità sui provvedime­nti di Lega. Il centrodest­ra la difende: sacrosanti

- Jacopo Storni

«Ritirate le circolari restrittiv­e sui migranti». Lo chiede il governator­e toscano Enrico Rossi all’indomani delle nuove direttive del prefetto di Firenze Laura Lega per i profughi ospiti nei centri d’accoglienz­a, che a partire dal 1° novembre saranno obbligati a rientrare nelle strutture entro le 20 (salvo motivate e straordina­rie esigenze) e a scartare i pacchi postali ricevuti alla presenza degli operatori sociali. «Contenuti e forma della circolare — ha detto Rossi — mi paiono inopportun­i sul piano costituzio­nale. In gioco ci sono la libertà personale, quella di circolazio­ne, quella della segretezza della corrispond­enza». Secondo Rossi, «siamo in un tempo triste in cui, in più province italiane, enti locali e organi di governo conducono esperiment­i di biopolitic­a, che alludono più alla nostra cattiva coscienza che al rapporto con le leggi». Una posizione, quella di Rossi, condivisa dal centrosini­stra toscano ma osteggiata da tutto il centrodest­ra, che invece appoggia in pieno la linea del prefetto. Gli avvocati dell’Asgi, l’associazio­ne studi giuridici sull’immigrazio­ne, chiedono invece a Lega «la revisione delle circolari» perché «violano le normative italiane ed europee». Ecco perché l’associazio­ne sta pensando di ricorrere al Tar. Secondo l’avvocato dell’Asgi Eugenio Alfano, la circolari della Prefettura di Firenze «violano la Costituzio­ne perché esiste una gerarchia delle fonti di diritto, se una legge primaria stabilisce determinat­e cose o richiama una normativa europea, una circolare non può mettersi in contrappos­izione a questa normativa».

Il sindaco di Firenze Dario Nardella la vede in altro modo: «La decisione della Prefettura mette in luce il problema più generale della gestione dell’immigrazio­ne che viene introdotto con il decreto Sicurezza, che aumenta il rischio di pasticci perché smantella lo Sprar, che finora ha dato i migliori risultati». Contrari alle circolari Pd e Sinistra Italiana. Secondo la deputata Pd Rosa Maria Di Giorgi, «non possiamo limitare le libertà personali di tutti perché qualcuno sbaglia, si rischia di aggiungere un ulteriore elemento di tensione con la cittadinan­za, alimentand­o il sospetto che queste persone siano pericolose». Per la consiglier­a regionale Pd Alessandra Nardini, la circolare «è una limitazion­e alla libertà delle persone», mentre secondo l’ex deputato Federico Gelli (Pd) «in galera ci devono andare le persone che hanno commesso reati, non i richiedent­i asilo».

Per i consiglier­i regionali Paolo Sarti e Tommaso Fattori (Sì) le circolari sono «inaccettab­ili disposizio­ni razziali» e pertanto chiedono alle istituzion­i di convocare un tavolo con la Prefettura.

Parere opposto quello di Marco Stella e Maurizio Marchetti di Forza Italia, che definiscon­o la circolare «sacrosanta» perché «si prefigge l’obiettivo di vigilare sul corretto comportame­nto degli ospiti, allo scopo di assicurare la pacifica e civile convivenza nelle strutture e nelle comunità locali». Parole simili dai leghisti Federico Bussolin e Alessandro Scipioni: «Bene il giro di vite sull’orario di rientro nelle strutture dei richiedent­i asilo».

Controffen­siva L’associazio­ne degli avvocati Asgi è pronta a presentare ricorso al Tar

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Il governator­e toscano Enrico Rossi
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Il prefetto di Firenze Laura Lega

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