OLTRE LE ROVINE FABBRICHE CREATIVE
Tra Prato e Montemurlo Visite negli storici edifici industriali, arte, musica e focus sugli spazi verdi spontanei Sabato alla Corte Genova inaugura la nuova edizione di Tai -Tuscan Art Industry E a novembre aprono al pubblico l’ex lanificio Banci e il com
Visite guidate agli spazi industriali storici, riflessioni, dibattiti, opere d’arte e musica. Ci sono contemporaneamente il passato e il futuro di Prato nella quarta edizione di Tai - Tuscan Art Industry, al via sabato alle 18 in uno dei luoghi simbolo del risveglio della città: quella corte Genova, dove la creatività e l’unione delle forze (giovanili) hanno preso il posto della produzione tessile. Ancora una volta la città torna a riflettere sul ruolo del riuso delle fabbriche che hanno dismesso la produzione, sulle vegetazioni spontanee che l’hanno invase, metafora visibile della naturalezza con cui i grandi spazi in disuso – dove possibile — vengono trasformati dalle generazioni che li abitano oggi.
Per l’occasione, sabato, nella Corte a margine delle mura della città, si svolgerà il vernissage della mostra Paesaggi industriali, rovine e orti operai a cura di SC17, fondato da Chiara Bettazzi. È stata proprio lei, ideatrice e coordinatrice di un progetto che coinvolge numerosi artisti e realtà associative, a spiegare ieri mattina nei dettagli il folto programma della manifestazione. Un intero mese cadenzato da iniziative culturali e pedagogiche – oltre che di puro intrattenimento – che si svolgeranno fra Prato e Montemurlo. Al centro del programma ci sono corsi di formazione per giovani, residenze d’artista, creazione d’itinerari per sviluppare nuove forme di turismo alternativo che valorizzino le peculiarità della città. Emanuele Becheri, Loris Cecchini, Alessio de Girolamo, Andrea Fiesoli, Ronaldo Fiesoli, Gianni Melotti, Luca Pancrazzi e Robert Pettena sono gli artisti coinvolti per questa edizione. Come da tradizione saranno inoltre aperti al pubblico, in via eccezionale, due edifici industriali dismessi: l’ex lanificio Banci e la Cementizia. Si tratta di due testimonianze architettonicamente in cui si legge chiaramente il processo di rinaturalizzazione degli spazi abbandonati. Le visite si svolgeranno venerdì 2 novembre e sabato 3 novembre, guidate dallo storico dell’archeo-
logia industriale Giuseppe Guanci, dal biologo Andrea Vannini e dal nutrizionista Simone Rizzuto. Oltre alla fruizione della fanzine fotografica curata da Claudia Gori dell’associazione Sedici, sarà possibile assistere già dalle prime ore della manifestazione a spettacoli del tutto inediti. Come l’incrocio fra musica e natura, messo in campo nel giorno dell’inaugurazione dall’artista Alessio de Girolamo, che realizzerà un’installazione sonora nello spazio verde «campo momentaneamente assente». La stessa sera, al Capanno, Edwin Lucchesi «suonerà una pianta» attraverso le vibrazioni dei suoi movimenti, sino ad arrivare a far suonare la pianta stessa da sola.