Tutti in fila al tavolo 6: Boschi torna alla ribalta

Sui maxischermi appesi al soffitto della Leopolda 9 giganteggia Boškovic, che di nome fa Tijana e con la sua Serbia è fresca campionessa del mondo di volley. Ma qui sotto, in platea, vince Boschi, che di nome fa Maria Elena e in tre anni è passata dal ruolo di super-ministra delle Riforme a deputata semplice e assai criticata (ultimo caso, il servizio fotografico per Maxim). I tavoli di discussione della tre giorni renziana sono 49. Più uno, quello dove siede Boschi: iper-affollato, con persone che sono sedute lì dall’inizio della mattinata, quando hanno saputo che il numero 6 sarebbe stato coordinato da lei. Il tema sono le pari opportunità e Boschi vuole parlare solo e soltanto di quello, redarguendo anche Enrico Lucci de Le Iene che riesce ad aggirare la calca e ad arrivare a bordo tavolo per stuzzicare i partecipanti. C’è un ragazzo che parla del sessismo sui social network, in particolare della «necessità di intervenire sui modelli devianti che Instagram starebbe proponendo», e c’è chi più concretamente parla dell’aumento dei reati contro le donne. Ma tutti gli occhi (i telefonini, le telecamere e le fotocamere) sono per lei, anche quando è in ascolto. Il successo di Boschi tra i leopoldini ricorda quello dell’edizione del 2015, che si tenne nei giorni delle polemiche su Etruria e sul decreto salvabanche. Nelle prime ore di quella Leopolda Boschi non si vide, poi arrivò, salì sul palco e ricevette un’ovazione. Ieri niente casi politici, niente polemiche a corredo, e così anche nella fila per farsi un selfie con lei c’è meno timidezza.