Corriere Fiorentino

Il pokerissim­o che serve a cambiare marcia

- Di Alessandro Bocci

L’anno scorso il Cagliari disperato ha cancellato la splendida rincorsa europea della Fiorentina. Stavolta dovrà riaccender­la dopo la sconfitta dolorosa contro la Lazio, prima della sosta. Dolorosa soprattutt­o per come è maturata. La Viola ha perso un’occasione contro una squadra in difficoltà, un po’ come era successo nel secondo tempo a San Siro con l’Inter e contro il Napoli, sempre in trasferta. La gioventù, a volte, si paga. Ecco perché oggi serve una risposta convincent­e sul piano dell’attenzione, della concentraz­ione, della fame. Un salto in avanti. Bisogna ripartire bene per non cancellare quanto di buono fatto sino adesso. La classifica è corta e basta niente per ritrovarsi staccati e lontani dall’obiettivo. Il Cagliari è tosto e libero di testa: ha una difesa robusta e un attacco intraprend­ente, che poggia sui centimetri di Pavoletti e la qualità di Joao Pedro. Castro, già tre gol alla Fiorentina, giocando tra le linee deve allargare il confine dell’attenzione. Sinora in casa i viola hanno sempre vinto, 4 volte su 4. Lecito attendersi la quinta, il cosiddetto pokerissim­o, una rarità e proprio per questo complicato da centrare. Il Cagliari è la prima tappa di un periodo che servirà a definire meglio il valore assoluto dei ragazzi di Pioli. Nelle prime otto giornate il calendario non è stato equo: più semplice in casa, molto difficile fuori. Adesso invece è più equilibrat­o e la Fiorentina è chiamata a svelare il suo vero volto: dovrà battere il vecchio obiettivo Maran per andare con il morale alto a Torino con i granata e poi affrontare la scomoda Roma di Di Francesco, prima di chiudere a Frosinone di venerdì. Inutile stilare tabelle, servirebbe­ro a poco. Bisogna invece auspicare una crescita, soprattutt­o a centrocamp­o e in attacco. Veretout si è calato nel ruolo, ma Benassi (o Edimilson) e Gerson, gli altri due titolari, devono migliorare sul piano della continuità. E per diventare più incisivi in attacco servono la riscossa di Simeone e la crescita di Pjaca. Sulla carta quello viola è un tridente delle meraviglie, ma nelle ultime partite è sembrato spuntato e monocorde: il Cholito è stanco, la prima convocazio­ne nella nazionale argentina sembra averlo prosciugat­o. Il croato è sempliceme­nte in ritardo, pretende molto da se stesso, ma si deprime se in campo le cose non gli riescono. La Fiorentina ha bisogno dei suoi campioni. L’autunno, in questo senso, è la stagione della verità. La partita di oggi è nel nome e nel segno di Davide. In curva hanno preparato una coreografi­a in onore di Astori. È vero, come ha ricordato Pioli, che per i suoi giocatori è così ogni domenica e che la squadra è allenata a convivere con questo genere di emozioni. L’anno scorso però ha sofferto più del Cagliari. Stavolta il capitano per sempre va onorato con una partita diversa. È il regalo che Pioli si aspetta per il suo compleanno.

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Maran, mister del Cagliari

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