Corriere Fiorentino

L’esordio (amaro) dell’Empoli in Europa

La prima volta dell’Empoli in coppa Uefa: una vittoria con lo Zurigo al Castellani, poi l’eliminazio­ne in trasferta

- Di Francesco Caremani

Il 19 settembre 2007 il governo d’Israele dichiarava la striscia di Gaza, sotto il controllo di Hamas, «entità nemica»; lo stesso giorno a Beirut, in un attentato, moriva il deputato maronita Ghanem insieme con altre otto persone. Il 20 cadeva il sessantesi­mo anniversar­io dalla nascita della cantante italiana Mia Martini e il 22 la Suprema Corte di Santiago del Cile concedeva l’estradizio­ne di Alberto Fujimori, ex presidente del Perù, indiziato per violazione dei diritti umani. E come sempre, dentro la grande storia, c’è anche quella parallela. Quella sportiva, calcistica nel nostro caso. Il 20 settembre del 2007, infatti, l’Empoli giocava la sua prima e storica gara di Coppa Uefa, battendo lo Zurigo di Challandes per 2-1 al Castellani, fissando per sempre nella memoria dei propri tifosi un momento epico per la squadra e la società, che mai avevano conosciuto la ribalta internazio­nale.

Tutto nasce nell’estate del 2006, tra Calciopoli e la quarta stella iridata conquistat­a dalla Nazionale a Berlino. La serie A è ridisegnat­a alla luce di squalifich­e e retrocessi­oni, con la Juventus retrocessa in B, dove trova Genoa e Napoli provenient­i dalla C1, e pure il Bologna. In serie A, invece, ci sono, tra le altre, Ascoli, Catania, Messina, Reggina e Siena. Sulla panchina dell’Empoli c’è Luigi Cagni, che ha sostituito Mario Somma, e in rosa ci sono giocatori del calibro di Almiron, l’italobrasi­liano Eder, poi in Nazionale, Saudati, Vannucchi e Daniele Adani alla sua penultima esperienza calcistica. Saudati segna 14 gol, la squadra regge bene il confronto con tante realtà più importanti, sia come pubblico che come fatturato, e riesce a vincere 14 volte, pareggiand­o 12, nonostante il meno uno in differenza reti. Non è una squadra che dà spettacolo, ma sprizza concretezz­a da tutti i pori, nello stile del suo allenatore, classifica­ndosi settima, quattro punti dietro la Fiorentina, e ottenendo la qualificaz­ione diretta al primo turno di Coppa Uefa: è storia. Dietro arrivano squadre come Atalanta, Sampdoria, Udinese e in lontananza il Torino, che fa gli stessi punti della Reggina partita con meno undici.

In estate arrivano Giovinco e Marchisio dalla Juventus, e Antonini, scuola Milan. Sulla carta sembra una rosa più forte, sicurament­e dal punto di vista tecnico, anche se più giovane. Intanto la serie A ha ritrovato Genoa, Juventus e Napoli, ma continua a tenere banco la sfida Inter-Roma, vinta dai nerazzurri. Le italiane qualificat­e alla Coppa Uefa, oltre l’Empoli, sono Fiorentina, Palermo e Sampdoria, tutte presenti ai nastri di partenza del primo turno, con i genovesi che nei preliminar­i hanno eliminato l’Hajduk Spalato. Ma con due pareggi e i gol in trasferta sono fatti fuori dai danesi dell’Aalborg. Il Palermo cade ai rigori contro i cechi del Mlada Boleslav, mentre la Fiorentina, sempre ai rigori, supera gli olandesi del Groningen.

All’Empoli di Cagni sono toccati gli svizzeri dello Zurigo, che hanno più esperienza internazio­nale, mentre la Svizzera si prepara a ospitare l’Europeo contestual­mente con l’Austria da lì a nove mesi. Il 20 settembre 2007 si gioca al Castellani la gara di andata e l’Empoli davanti ai propri tifosi tira fuori una prestazion­e eccellente, con corsa, gioco e azioni da gol, senza, però, quel pizzico di cattiveria fondamenta­le in coppa. Al 40’ del primo tempo su angolo dalla destra Piccolo svetta e batte il portiere avversario Leoni per l’1-0. La ripresa inizia alla grande per i padroni di casa che continuano ad attaccare e al quarto minuto Antonini è cinturato in area di rigore, con l’arbitro israeliano Yefet che concede il penalty, segnato dallo stesso giocatore: 2-0 e partita chiusa? Purtroppo no, perché passa il tempo, la stanchezza si fa sentire e la gestione del match diventa complicata. È così che al 29’ Alphonse, subentrato a Hassli, nelle file zurighesi, accorcia le distanze, spezzando il fiato empolese, tanto da rischiare di subire anche il pareggio. Finisce 2-1 con tanti rimpianti e la scelta di Cagni di risparmiar­e i titolati per il campionato. Quello che accade dopo, probabilme­nte, è il ricordo più bello. La preparazio­ne della trasferta nell’incantevol­e e nuovissimo stadio Letzigrund, con 1.200 tifosi al seguito, l’organizzaz­ione del viaggio e quello striscione in eurovision­e: «A voi le svizzere, a noi le bistecche».

Solo che le svizzere restano indigeste a Cagni, all’Empoli e ai propri sostenitor­i. Il primo tempo finisce 1-0 per lo Zurigo grazie alla rete di Kollar, così nella ripresa il tecnico bresciano decide di mandare in campo Giovinco e Antonini, ma l’inerzia della partita non cambia, subendo altri due gol negli ultimi dieci minuti e vedendo Rincon espulso a cinque dalla fine. L’arbitro era lo sloveno Darko Ceferin, omonimo dell’attuale presidente Uefa.

In campionato, per l’Empoli, le cose vanno peggio e il 25 novembre, dopo lo 0-0 casalingo contro il Torino, Corsi esonera Cagni e chiama Malesani. Nel frattempo lo Zurigo raggiunge i sedicesimi di finale perdendo contro l’Amburgo, mentre la Fiorentina di Prandelli, dopo una splendida cavalcata, dovrà uscire in semifinale, ai rigori, ancora loro, contro i Rangers di Glasgow. Dopo la trentunesi­ma giornata Cagni riprende il suo posto e lotta fino alla fine. Ma nella penultima perde fuori casa contro la Reggina e a niente serve la vittoria contro il Livorno alla trentottes­ima; al Catania, infatti, basta il pareggio contro la Roma per salvarsi con un punto in più dei toscani. Così nell’anno della storica partecipaz­ione alla Coppa Uefa retrocedon­o in serie B, dove resteranno sei anni consecutiv­i prima di tornare in A, con Maurizio Sarri in panchina (2013-14). Qualcuno ha definito un «disastro gioioso» l’avventura di quella squadra, stretta tra Europa e lotta per la salvezza, raccoglien­do delusioni in entrambe le manifestaz­ioni. «Sai, la gente è matta / Forse è troppo insoddisfa­tta / Segue il mondo ciecamente / Quando la moda cambia / Lei pure cambia / Continuame­nte, scioccamen­te», cantava Mia Martini, ma i ricordi restano intatti e noi continuiam­o a preferire le bistecche alle svizzere.

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 ??  ?? Sopra: il saluto delle due squadre all’ingresso in campo. A lato: Gigi Cagni, tecnico dell’Empoli In alto: l’esultanza dopo il gol del 2-1
Sopra: il saluto delle due squadre all’ingresso in campo. A lato: Gigi Cagni, tecnico dell’Empoli In alto: l’esultanza dopo il gol del 2-1
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