Corriere Fiorentino

La solitudine di Federico E l’attacco resta a secco

IL CASO

- Stefano Rossi

L’attacco della Fiorentina si è inceppato. Nel pareggio contro il Cagliari si sono mostrati evidenti limiti, alcuni già emersi nel corso di questo campionato. Come lo scarso dialogo col pallone fra Chiesa, Pjaca e Simeone. Il tridente disegnato in estate non ha ancora ultimato la fase di rodaggio.

Non è un caso che a giocare la partita per intero sia stato solo Chiesa. Nel secondo tempo Pioli ha tolto Pjaca che aveva offerto un paio di giocate interessan­ti, troppo poco per rendersi pericoloso come potrebbe. Al suo posto Eysseric, che però non ha aiutato i compagni a cambiare passo così come Mirallas. Negli ultimi minuti della partita anche Simeone è uscito, al suo posto Pioli ha mandato in campo il giovane Vlahovic. Quando la Fiorentina voleva cercare a tutti i costi il gol della vittoria, l’allenatore ha tolto il centravant­i. Troppo stanco, troppo poco dentro le azioni offensive della squadra. Per questo ha deciso di cambiarlo. Anche il pubblico, quando il Cholito ha perso un pallone al limite dell’area durante un’azione offensiva, ha reagito con qualche fischio di mal di pancia. La generosità, come sempre non è mancata, ma adesso sembra non bastare più. Soprattutt­o quando la squadra non riesce a sopperire con i gol degli altri le mancanze degli attaccanti. L’argentino fino a oggi ha segnato soltanto due reti in campionato, contro Chievo e Sampdoria. In città ieri è arrivato Gabriel Batistuta, suo idolo e amico di famiglia. Chissà che nei prossimi giorni non si incontrino. Lo scorso marzo, proprio dopo una chiacchier­ata al centro sportivo, Simeone ricominciò a segnare dopo un lungo periodo di astinenza.

Anche Pioli nel finale si è soffermato sulle difficoltà del reparto offensivo: «Non è stata una gara semplice per gli attaccanti, gli avversari erano ordinati e hanno concesso pochi spazi. Abbiamo avuto un paio di occasioni che dovevamo concretizz­are, altre anche nel secondo tempo ma purtroppo ne abbiamo realizzata solo una. Avremmo dovuto aiutare l’attacco con la

Polveri bagnate

L’ultimo gol su azione risale a un mese fa con l’Inter. Pioli ammette: «Giovanni e Marko possono fare di più, ma io credo ancora in loro due»

spinta dei terzini ma non ci siamo riusciti». Poi si è soffermato nel dettaglio su Simeone e Pjaca: «Possono fare di più, lo sanno anche loro. L’attaccante deve crearsi situazioni a favore anche quando i palloni non sono puliti. Credo in loro e nelle loro qualità».

Il gol dei viola al Cagliari lo ha realizzato Veretout su rigore. Barella ha steso Chiesa, l’unico pimpante, che ci ha provato. Federico ha avuto anche un’occasione con un colpo di testa che però non ha saputo trovare la porta. In un altro paio di occasioni è stato bravo Cragno a fermare le sue conclusion­i tutte rabbia e potenza. Il giovane figlio d’arte ha provato fino alla fine a regalarsi un gol a pochi giorni dal suo ventunesim­o compleanno ma è andata male. Adesso anche i numeri dell’attacco voltano le spalle: l’ultimo gol viola su palla in movimento è stato realizzato quasi un mese fa a San Siro con l’Inter (tiro di Chiesa venne deviato in autogol da Skriniar). Nel mezzo le reti su rigore di Veretout e punizione di Biraghi contro l’Atalanta e nessuna contro la Lazio. A Torino sabato prossimo la prima occasione per infrangere questo dato.

 ??  ?? Federico Chiesa a terra sconsolato dopo aver subito un fallo Il numero 25 è stato l’unico ad accendersi in attacco A destra Pjaca abbraccia Veretout autore del gol su rigore
Federico Chiesa a terra sconsolato dopo aver subito un fallo Il numero 25 è stato l’unico ad accendersi in attacco A destra Pjaca abbraccia Veretout autore del gol su rigore
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