Il patto a tre di Nardella per frenare gli Airbnb
Nardella oggi in Grecia al convegno sul turismo nelle città d’arte. Obiettivo: controllare i flussi
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, oggi ad Atene lancerà un «patto» con al capitale greca e con Barcellona sul controllo dei flussi turistici e del fenomeno Airbnb. Con la volontà di coinvolgere nel dibattito anche l’Unione Europea.
L’obiettivo è ambizioso, anche se non semplice, né dietro l’angolo. Il controllo dei flussi turistici — e dei cambiamenti che impongono sempre più velocemente — nelle città con grandi numeri di turistiche, sfruttando le nuove tecnologie e le possibilità dell’economia condivisa. Con un «patto a tre» tra Atene, Barcellona e Firenze.
Ieri il sindaco Dario Nardella è volato (in low cost) nella capitale greca dove oggi si terrà il convegno «Sharing and Sustainability», al Serafio Sports, Culture and Innovation Center e al quale interverrà anche Nardella, nella sezione dal titolo «Condividere la crescita: destinazioni, imprese e cittadini». Al convegno interverranno, tra gli altri, i sindaci di Atene Georgios Kaminis e della città di Thira Anastasios Nikolaos Zorzos, il vicesindaco Thessaloniki con delega allo sviluppo turistico e alle relazioni internazionali Spiros Pengas e Sofia Gkiousou, manager Airbnb per le politiche pubbliche regionali, un esponente della Municipalità di Barcellona guidata dalla sindaco Ada Colau. Il convegno è stato voluto dal sindaco di Atene, Georgios Kaminis, eletto primo cittadino nel 2010 con il sostegno del Pasok e nel 2014 come esponente di un movimento civico indipendente, che ha invitato Firenze e Barcellona. «Il focus è su come le città cambiano sotto la spinta del turismo e sulla sharing economy — spiega il sindaco Dario Nardella — Io proporrò che si arrivi a delle azioni comuni, fermo restando le diversità normative esistenti tra i vari Paesi e municipi, ad esempio il comune di Barcellona ha strumenti più stringenti sul fenomeno Airbnb grazie al fatto di fare parte di una regione autonoma. Un patto, insomma, tra le tre città che si possa poi estendere a tutte le città d’arte, in Italia e non solo, che sono soggette alle stesse pressioni. Arrivare ad alcuni punti sul controllo e la gestione dei flussi turistici su cui costruire un asse condiviso e comune».
Nel suo intervento il sindaco spiegherà come Firenze, appena classificata seconda città smart d’Italia secondo il rapporto ICity Rate 2018, che registra oltre 10 milioni di presenze turistiche l’anno, gestisce questi flussi, bilanciando turismo e residenza e combattendo, allo stesso tempo, l’evasione fiscale. «Vogliamo anche e soprattutto — conclude Nardella — aprire un dibattito che coinvolga tra gli interlocutori le istituzione europee comunitarie, che hanno competenze ad esempio sulla regolazione della concorrenza».
Firenze lo scorso anno ha chiuso con Airbnb un accordo che rende automatica la riscossione dell’imposta di soggiorno dovuta dagli host per i turisti che alloggiano in città prenotando attraverso la piattaforma, con un introito previsto di 6,5 milioni di euro l’anno, a fronte (nel 2017) di 5.300 hosts fiorentini che hanno avuto 690.000 arrivi, con una crescita del +30% sul 2016, e con 10.400 annunci sul portale Airbnb e durata media del soggiorno di 3,1 notti,