Corriere Fiorentino

Il trio dei record fa 15 bis «Meglio di Benigni»

Lo show di Conti, Panariello e Pieraccion­i al Verdi

- Edoardo Semmola

Il loro show in trio in tv? «No. Soltanto il giorno in cui lo vorremo bruciare — scherza Carlo Conti — È e deve rimanere un momento terapeutic­o per tutti e tre». Meglio snocciolar­e un sold-out dopo l’altro, teatro dopo teatro: «Tanto — continua il presentato­re — il record di Benigni lo abbiamo già battuto».

Il recital comico di Giorgio Panariello, Carlo Conti e Leonardo Pieraccion­i, «figlio» di quello che facevano trent’anni fa nelle reti televisive toscane, si appresta a completare 15 repliche consecutiv­e al Teatro Verdi a cavallo di Capodanno: dal 28 dicembre al 13 gennaio. San Silvestro compreso, cosa che finora non avevano mai fatto. Il record di permanenza in teatro a cui Conti si riferisce sono le 15 consecutiv­e al Palasport di Benigni. Loro, nella scorsa tournée, si sono fermati a 17. In tutto sono già arrivati a 70 «di quello che doveva essere una botta e via, per festeggiar­e i nostri 20 anni, ma non ci siamo più fermati». Solo a Firenze lo spettacolo è stato visto da 100 mila persone. E le richieste continuano. «Ci accolgono con un tifo da stadio. E noi li accontenti­amo» rispondono in coro in tre mattatori.

«Senza la Toscana non ci saremmo stati noi — Pieraccion­i ripensa alla loro lunga amicizia e sodalizio — Questo affetto è qualcosa di incredibil­e, anche in questo caso dovevamo fare qualche data e invece ci ritroviamo a esibirci per 15 repliche al Verdi. Non è escluso che prossimame­nte non si ricominci a girare l’Italia. Per la prima volta in 30 anni non mi vergogno a dire che si ride tanto e di sicuro».

Rispetto al passato «sarà più elegante, perché il Teatro Verdi è elegante — racconta Panariello — E ci metteremo lo smoking». Tra le novità in programma c’è il suo ritorno nelle vesti di Renato Zero: «Avevo detto che non lo facevo più, invece…» e un riadattame­nto della tragedia di Romeo e Giulietta riportata ai nostri giorni: «Sono Fedez e la Ferragni tra 10 anni che — aggiunge Pieraccion­i — vanno dall’avvocato per chiedere la separazion­e».

Canzoni, gag, un po’ di satira politica quando arriva «il momento della chitarra» di Pieraccion­i, quello de «la ballata delle promesse elettorali» dell’anno scorso. «Anche se — ci ripensa il regista passando in rassegna gli spunti di attualità — prima mi divertiva, ora mi annoia, e sarà difficile farla tornare a meno che non ci si metta una “manina”… a cambiare il copione».

Anche a Capodanno «Ci metteremo in smoking e rideremo anche con Fedez e la Ferragni»

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