Il trio dei record fa 15 bis «Meglio di Benigni»
Lo show di Conti, Panariello e Pieraccioni al Verdi
Il loro show in trio in tv? «No. Soltanto il giorno in cui lo vorremo bruciare — scherza Carlo Conti — È e deve rimanere un momento terapeutico per tutti e tre». Meglio snocciolare un sold-out dopo l’altro, teatro dopo teatro: «Tanto — continua il presentatore — il record di Benigni lo abbiamo già battuto».
Il recital comico di Giorgio Panariello, Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni, «figlio» di quello che facevano trent’anni fa nelle reti televisive toscane, si appresta a completare 15 repliche consecutive al Teatro Verdi a cavallo di Capodanno: dal 28 dicembre al 13 gennaio. San Silvestro compreso, cosa che finora non avevano mai fatto. Il record di permanenza in teatro a cui Conti si riferisce sono le 15 consecutive al Palasport di Benigni. Loro, nella scorsa tournée, si sono fermati a 17. In tutto sono già arrivati a 70 «di quello che doveva essere una botta e via, per festeggiare i nostri 20 anni, ma non ci siamo più fermati». Solo a Firenze lo spettacolo è stato visto da 100 mila persone. E le richieste continuano. «Ci accolgono con un tifo da stadio. E noi li accontentiamo» rispondono in coro in tre mattatori.
«Senza la Toscana non ci saremmo stati noi — Pieraccioni ripensa alla loro lunga amicizia e sodalizio — Questo affetto è qualcosa di incredibile, anche in questo caso dovevamo fare qualche data e invece ci ritroviamo a esibirci per 15 repliche al Verdi. Non è escluso che prossimamente non si ricominci a girare l’Italia. Per la prima volta in 30 anni non mi vergogno a dire che si ride tanto e di sicuro».
Rispetto al passato «sarà più elegante, perché il Teatro Verdi è elegante — racconta Panariello — E ci metteremo lo smoking». Tra le novità in programma c’è il suo ritorno nelle vesti di Renato Zero: «Avevo detto che non lo facevo più, invece…» e un riadattamento della tragedia di Romeo e Giulietta riportata ai nostri giorni: «Sono Fedez e la Ferragni tra 10 anni che — aggiunge Pieraccioni — vanno dall’avvocato per chiedere la separazione».
Canzoni, gag, un po’ di satira politica quando arriva «il momento della chitarra» di Pieraccioni, quello de «la ballata delle promesse elettorali» dell’anno scorso. «Anche se — ci ripensa il regista passando in rassegna gli spunti di attualità — prima mi divertiva, ora mi annoia, e sarà difficile farla tornare a meno che non ci si metta una “manina”… a cambiare il copione».
Anche a Capodanno «Ci metteremo in smoking e rideremo anche con Fedez e la Ferragni»