Un taglio al marciapiede: largo ai bus
Drastica scelta di Palazzo Vecchio: per aiutare il traffico smussata la curva di via Panzani
Le scintille e un taglio netto poco dopo le 18 in piazza dell’Unità hanno messo fine al pasticcio che aveva fatto infuriare gli autisti Ataf. Così Palazzo Vecchio ha risolto il problema di piazza dell’Unità dove il nuovo marciapiede troppo largo non consentiva ai bus una svolta agevole.
A mali estremi, estremi rimedi: verso le 18 di ieri, dopo giorni di polemiche, la ditta incaricata dei lavori per la nuova corsia Panzani-Scala ha optato per il taglio della pietra serena che ostacolava il passaggio dei bus della linea 22.
Niente modifiche alla segnaletica orizzontale — come più volte suggerito dall’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti, che aveva segnalato fin dall’esordio del nuovo assetto viario, il 18 ottobre, una linea di mezzeria errata — né lo spostamento dei piloni a protezione dell’area pedonale sul lato della basilica Santa Maria Novella, per dare maggior ampiezza alla carreggiata: si è dunque preferito smussare la «strozzatura» in curva, causa delle imprecazioni degli autisti — costretti a millimetriche manovre per non restare intrappolati in mezzo alla «scorciatoia» per l’uscita dal centro — e delle contestazioni di Rsu Ataf, sul piede di guerra ormai da quasi una settimana, tanto da minacciare «azioni autonome e improvvise» in caso di man- cati interventi sul tratto incriminato.
Tutto, appunto, era cominciato il 18 ottobre scorso, quando in piazza Stazione la viabilità è stata rivoluzionata per evitare il più possibile gli attraversamenti del flusso veicolare sui binari del tram. Tra le altre modifiche, ecco così una corsia per condurre in via della Scala i mezzi provenienti da via Panzani e, nel senso opposto, per consentire agli automobilisti in arrivo da via Alamanni di proseguire il proprio tragitto sulla stessa via Panzani. Proprio sul nuovo percorso all’altezza di piazza dell’Unità, tra il capolinea della T2 e la chiesa, ecco però lo stretto, degno di quello tra Scilla e Cariddi varcato da Ulisse. L’assessore Giorgetti, sul posto per un sopralluogo, aveva sottolineato subito una striscia divisoria sul lastricato non perfettamente centrale e peraltro «ingannevole, perché chi arriva dalla stazione in direzione di via Panzani è portato a tenersi ancora di più al centro, lasciando un ampio margine di carreggiata inutilizzato alla propria destra».
La richiesta di un immediato rifacimento della segnaletica veniva però disattesa, tant’è che il 19 ottobre Palazzo Vecchio spiegava come fosse «stato deciso da Ataf e da Cmb, ovvero dall’impresa di costruzioni, di aspettare, facendo per ora solo una prova di rimozione della vernice dalla pietra per poi eventualmente fare una correzione». Risultato: marciapiede del capolinea T2 nel frattempo distrutto dalle continue manovre dei 22. Almeno fino a ieri, col transito liberato dal taglio della costosa, ma troppo ingombrante, pietra.