Da eroe a corrotto La parabola del maresciallo
Figline, l’accusa per Fasciolo è corruzione: pena pesante, radiazione dall’Arma e interdizione
È stato condannato per corruzione a 6 anni il maresciallo Nello Fasciolo di Figline che due anni fa aveva ritrovato, dopo una notte di ricerche, una bambina di un anno e mezzo.
Aveva avuto il suo momento di celebrità due anni fa quando aveva ritrovato, dopo una notte di ricerche, una bambina di un anno e mezzo che si era persa nel bosco con la nonna. In un lampo, per i giornali, diventò il carabiniere eroe. Quella mattina all’alba a Reggello era stato lui a prendere in braccio la bambina agonizzante ritrovata in fondo a un canalone e con lei in braccio aveva percorso di corsa un chilometro e mezzo nella boscaglia per portarla in salvo. La sorte però non fu benevola con la piccola Sofia che morì pochi giorni dopo. Passarono due mesi e il maresciallo della compagnia di Figline Valdarno, comandante del nucleo operativo e radiomobile Nello Fasciolo, 48 anni, finì nuovamente sui giornali ma non più come eroe: venne arrestato con l’accusa di corruzione per una lunga serie di episodi rivelati dalle intercettazioni.
Ieri è arrivata la condanna a sei anni con l’estinzione del rapporto di lavoro con l’Arma e l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici. Corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, rivelazione di segreti d’ufficio e millantato credito le accuse per cui Fasciolo, ora radiato dall’Arma, è stato condannato. Il collegio presieduto dal giudice Marco Bouchard, con Elisabetta Pagliai e Barbara Bilosi, ha accolto le richieste del pm Leopoldo De Gregorio. Fasciolo, assistito dall’avvocato Federico Bagattini, ieri non era in aula alla lettura del dispositivo. Fra tre mesi si conosceranno le motivazioni della sentenza e si saprà se la Procura vorrà impugnare le assoluzioni arrivate per alcuni capi di imputazione.
L’assunzione della figlia in un bar, la possibilità di utilizzare una Porsche, una camera a disposizione in un agriturismo, lavori gratis nell’abitazione dei genitori a Rieti: questi, secondo l’accusa, i «regali» ricevuti da Fasciolo dagli imprenditori amici che frequentava per di Firenze sul militare era partita da una segnalazione della Procura di Roma che stava intercettando l’imprenditore Claudio Marcello Moretti, l’uomo che prestava la Porsche al maresciallo, anche lui finito agli arresti domiciliari nel maggio 2016 e un anno dopo condannato con il rito abbreviato a tre anni.
Ieri è stato condannato a quattro anni anche l’imprenditore Graziano Renzi, interdetto per cinque anni dai pubblici uffici. Il tribunale ha assolto sia Renzi che Fasciolo per la vicenda legata al locale «Lago La Vela». Secondo l’accusa originaria, il maresciallo avrebbe tentato di impedire verifiche della polizia municipale su presunti abusi edilizi dicendo che se ne sarebbe occupata l’Arma ma i giudici hanno ritenuto che il fatto non sussiste.
Assolta — sempre con la stessa formula — anche una vigilessa dall’accusa di abuso d’ufficio, difesa dall’avvocato Antonio Voce per un altro episodio legato a un procedimento amministrativo a carico di Moretti per abusi edilizi. Per lei il pm aveva chiesto la condanna a un anno. Fasciolo è stato infine assolto dall’accusa di essersi messo a disposizione di Moretti che voleva ottenere il porto d’armi per la caccia.
Poche settimane dopo essere finito agli arresti domiciliari, il tribunale del Riesame scarcerò Fasciolo a condizione che venisse sospeso dall’Arma e che non mettesse piede a Figline. Ma una settimana dopo venne nuovamente arrestato dopo che due cittadini avvisarono i carabinieri di averlo visto nel «territorio vietato». Il gip Antonio Pezzuti ordinò nuovamente gli arresti domiciliari in casa della madre a Rieti.