Lavia è Amleto elettronico sul palco di Cauteruccio
«Prendo i grandi maestri, come Gabriele Lavia, e orchestre di musica classica, come Futura e gli allievi del Conservatorio Cherubini, e li porto in discoteca, in periferia, in mezzo ai giovani: si incontrano — auspica Giancarlo Cauteruccio — si contaminano, passa il messaggio, e l’energia teatrale». Sogna nuovi orizzonti stilistici e ideali da raggiungere, Cauteruccio, regista sperimentale che dopo aver dovuto abbandonare il Teatro Studio di Scandicci si rifugia dall’estrema periferia ovest a quella opposta, la storica discoteca Tenax a Peretola, per creare uno «spazio immersivo delle arti della scena e del corpo» dove sperimentare i suoi progetti di musica, danza, teatro e performing art. Da oggi al 20 dicembre con la parte invernale del primo anno del progetto triennale «Tenax Theatre». Luogo scelto per «affrontare il tema della periferia non solo come luogo fisico ma come spazio metropolitano nella sua identità e morfologia, e come laboratorio linguisticoespressivo attrezzato on sofisticate tecnologie che permettono di creare opere immersive in cui la luce, il suono e l’immagine possano viaggiare a livelli di percezione aumentata». Il programma si inaugura stasera con la performance Post Trans Iconica sulla costruzione dell’identità e sul conflitto fra realtà e immagine per la regia visuale di Massimo Bevilacqua e protagoniste Margherita Landi e Cecilia Lentini. A cui segue un assolo di danza e un concerto in collaborazione con la Fondazione Toscana Spettacolo per la promozione di giovani artisti. Tra le curiosità si segnala il 26 novembre quando Gabriele Lavia, interprete di teatro classico, incarnerà l’Amleto shakespeariano in AmletOHamlet assorbito in un ambiente elettronico. ● ●