«Europa o suicidio». Un’idea trasversale
La festa del «Foglio» in Palazzo Vecchio. Gentiloni (Pd) e Tajani (FI) contro i no euro al governo
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Il tweet di Burioni A Firenze, a Palazzo Vecchio, è impossibile non essere ottimisti Viva l’Italia!
«Sono un ottimista nato, altrimenti non mi sarei mai messo a scrivere di scienza su Facebook». Il virologo Roberto Burioni si schernisce di fronte alla platea gremita del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, dove va di scena l’ottimismo, «quello della realtà» promosso dalla festa dal Foglio. Complice l’aria: «A Firenze, a Palazzo Vecchio, è impossibile non essere ottimisti. Viva l’Italia!» aveva twittato poco prima Burioni.
Non a caso per il secondo anno consecutivo il quotidiano fondato da Giuliano Ferrara e diretto da Claudio Cerasa (nella foto con Tria) sceglie Firenze per il suo appuntamento celebrativo: un occasione per discutere del futuro del Paese e per promuovere un messaggio di ottimismo politico, declinata con una sorta di «militanza trasversale» verso la responsabilità. Così nel Salone dei Cinquecento persino i rappresentanti del governo giallo verde, spesso e volentieri bersaglio degli interventi degli ospiti, risultano più morbidi e aperti a posizioni meno gridate. È il caso del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, che interrogato dai giornalisti ammonisce: «Attenzione a giocare troppo con i dubbi sulla nostra permanenza nell’euro perché si rischia di fare il gioco degli speculatori. Per questo dico: non abbiamo alcuna intenzione di uscire dall’euro».
Niente «Italexit», dunque, per il ministro, che auspica tra l’altro «un ripensamento dei britannici sulla Brexit da raggiungere con un nuovo referendum». L’ottimismo di Moavero Milanesi ha evidentemente sfumature diverse da quelle dell’ex capo del governo Pd Paolo Gentiloni, asprissimo con l’attuale esecutivo e preoccupato dalla prossima sfida elettorale: «Gli italiani — spiega parlando delle Europee — devono dire con il loro voto se si sentono o meno cittadini di questo continente,
se insomma desiderano davvero fare un salto nel vuoto dando retta alla parte antieuropeista del governo». Una posizione condivisa dall’avversario Antonio Tajani, esponente di Forza Italia e presidente del Parlamento europeo: «Gli italiani devono capire che votare le forze per l’euro è impedire un suicidio politico».
Due toscani sul palco della kermesse, Dario Nardella e David Ermini, entrambi lanciano un’allerta che riguarda l’informazione. Il sindaco di Firenze parla delle trascorse tensioni fra il portavoce del premier, Rocco Casalino, e il Foglio: «L’idea di un regime politico che tema la libertà di informazione mi preoccupa»; il vice presidente del Csm mette in guardia la platea dalla gogna mediatica: «Il cittadino ha diritto di ricevere informazioni, ma questo diritto non può coincidere con l’esistenza di un duplice sistema giuridico, inquisitorio in televisione e accusatorio in tribunale».
Ciascuno degli ospiti, parlando dei propri temi di competenza, ha cercato di fornire una motivazione per essere ottimisti. Ne sono usciti propositi conditi da fantasia e divertenti freddure, ma soprattutto paradossi. Strappando applausi e, almeno, un sorriso.