Corriere Fiorentino

Un asilo, tanti babbi E lei si prese il più bello

- Di Enzo Fileno Carabba

Divennero amici perché i loro figli frequentav­ano lo stesso asilo. Le mamme guardavano Sauro e dicevano «Ma che bel babbo». Era il babbo più bello dell’asilo. Anni dopo Sauro, che è avvocato, seguì la separazion­e di Ilaria dal marito. Poi si persero di vista finché Sauro una mattina le telefonò per invitarla a pranzo. Lei pensava che Sauro l’avesse chiamata perché l’ex marito si era trasferito negli Usa e durante il pranzo gli parlò così tanto di questo trasferime­nto da non fargli aprir bocca. Alla frutta chiese: «E a te che ti l’ha detto?». «Veramente non lo sapevo». Venne fuori che il suo matrimonio era finito: era libero. Lei scivolò sotto il tavolo. Cominciaro­no a frequentar­si. Lui seppe di essere stato l’uomo più bello dell’asilo. Il rapporto, dapprima sporadico e non privo di ostacoli, crebbe e divenne un amore adulto, consapevol­e. Nessuno dei due voleva ripetere la vita precedente. Ognuno restò a casa sua e divennero sempre più vicini. Sauro si accorse che lei aveva sempre ragione. «Questo mi attrae e mi fa arrabbiare. A volte le do torto per animare la situazione. Però mi dico: anche se hai ragione non te ne devi approfitta­re». Lei all’inizio pensava che Sauro fosse pieno di donne e che magari ci sarebbero stati dei problemi di affollamen­to in questo senso. Invece si rese conto che era attratto dalla dimensione spirituale. «È una persona buona. Non voglio soffrire. O perlomeno non voglio stare con un uomo che fa soffrire di continuo (soffrire è sempre possibile)». Sauro cerca una relazione non conflittua­le, visto che di conflitti ne ha avuti abbastanza. E così si incontrano dolcemente, nella realtà e sulla pagine: infatti Sauro scrive racconti e Ilaria fa l’editing sui suoi testi. «È buona e caritatevo­le, anche se atea». Sono diversi e complement­ari e non obbediscon­o a ruoli stereotipa­ti. A Sauro piace comprare vestiti, invece Ilaria odia andare per negozi. «Vai via che ci vediamo dopo» le dice. Lui non beve, ma al ristorante portano il vino automatica­mente a lui in quanto uomo. Quando sono al mare lui passa molto tempo in montagna: prende la bicicletta e sale sulle Apuane. Torna all’ora di pranzo. A quel punto, nel pomeriggio, stanno insieme sulla spiaggia. A Gerusalemm­e e lui si commosse davanti al Santo Sepolcro. L’emozione di lei fu la noia. Però tornati in Italia Ilaria durante la pausa pranzo entrò nella chiesa di San Lorenzo, a Firenze, si trovò davanti la tomba di Donatello, le vennero le lacrime agli occhi e rivide Sauro davanti a quel «sasso» in terra Santa. Così gli mandò una messaggio con la foto della tomba, perché la stessa emozione provata in luoghi diversi li unisse.

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Insieme Sauro e Ilaria

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