Corriere Fiorentino

La nuova Villa Donatello apre i battenti: «Lasciare Firenze, una scelta sofferta»

Open day all’ex villa Ragionieri. Unipol: «Perfetta per i pazienti». Assente la giunta fiorentina

- di Giulio Gori

Dall’antica Villa Donatello alla grande e moderna Villa Ragionieri, nel territorio di Sesto Fiorentino. «Una crescita della domanda ci ha portato alla scelta di un nuovo spazio, in grado di garantire alla clinica uno sviluppo di lungo termine».

Nel giorno della presentazi­one della nuova Villa Donatello, Gian Luca Santi, direttore dell’area immobiliar­e di Unipol spiega che la scelta del trasloco, avvenuta il 6 agosto scorso, «è stata sofferta». Ma con il numero di pazienti che cresce, la villa ottocentes­ca sui viali non era più adeguata. Così, nell’ex Villa Ragionieri, ora ribattezza­ta Donatello, ci sono 8 sale operatorie, 128 posti letto, 32 ambulatori, un angiografo, un robot per la chirurgia urologica, tre laser per la chirurgia oculistica, un mammografo digitale, un ecografo per la diagnosi prenatale e il pronto soccorso Fast Aid, specializz­ato in assistenza rapida ai codici bianchi. Oltre alle camere il tavolo da pranzo e la poltrona che guardano alle grandi vetrate dell’edificio. «Abbiamo studiato l’edificio in modo da seguire il paziente dalla diagnosi, alla cura, fino alla riabilitaz­ione», dice l’amministra­tore delegato Alberto Rimoldi, che svela che nei primi tre mesi della nuova clinica i pazienti superano le previsioni di crescita. La distanza dal centro città, infatti, non sarebbe un ostacolo. Anzi, con 150 posti auto e la vicina stazione di Castello, il potenziale di Sesto potrebbe superare quello di Firenze. Ed è stato attivato anche un servizio di consegna dei referti a domicilio. La clinica punterà sulle collaboraz­ioni con le associazio­ni sportive, e ha già stretto collaboraz­ioni con l’Associazio­ne nazionale

tumori e con la Fondazione Tommasino Bacciotti.La ex Villa Ragionieri, importante clinica privato di cure oncologich­e, chiuse i battenti nel 2015. Ma era rimasta vuota perché fallirono le trattative per la vendita alla Regione, che voleva farci un centro pubblico contro il cancro al seno: da fonti politiche, sembra che il mancato accordo non dipese solo dalla differenza tra domanda e of-

ferta sul prezzo, ma anche dalla riluttanza di molti medici di Careggi a trasferirs­i a Sesto.

E la vecchia clinica fiorentina? «Sul futuro della vecchia Villa Donatello dobbiamo ancora decidere», dice ancora Santi. Ci sono molte ipotesi, da una residenza assistita per anziani fino alla vendita. Dovrebbero invece restare gli ambulatori a Villa Vittoria, su viale Matteotti, con il servizio della procreazio­ne assistita e forse anche col ritorno di una parte del pronto soccorso Fast Aid per i turisti.All’inaugurazi­one, ieri mattina, centinaia di persone, tra cui il cardinale Giuseppe Betori, arcivescov­o di Firenze, il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, il presidente di Confindust­ria Firenze, Luigi Salvadori. Ma nessuno della giunta fiorentina: in rappresent­anza di Palazzo Vecchio solo il consiglier­e comunale Nicola Armentano. Dario Nardella sarebbe dispiaciut­o del trasloco e non avrebbe gradito l’annuncio arrivato a cose fatte, lo scorso agosto. «Firenze perde un presidio d’eccellenza», lamenta il consiglier­e regionale di FdI, Paolo Marcheschi, presente all’inaugurazi­one. Ma a Villa Donatello guardano avanti: il primo grande acquisto sarà l’oncologa Teresita Mazzei, presidente dell’ordine dei medici di Firenze: «Il 31 ottobre vado in pensione e lascio Careggi — rivela — Dal giorno dopo farò la libera profession­e qui a Villa Donatello».

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 ??  ?? Sopra una sala operatoria e sotto i l corridoio principale. A destra il taglio del nastro con l’arcivescov­o Betori, il presidente Bifone, il sindaco Falchi, il presidente del Consiglio regionale Giani e l’Ad Rimoldi
Sopra una sala operatoria e sotto i l corridoio principale. A destra il taglio del nastro con l’arcivescov­o Betori, il presidente Bifone, il sindaco Falchi, il presidente del Consiglio regionale Giani e l’Ad Rimoldi
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