Corriere Fiorentino

DIETRO PALAZZO VECCHIO LE DISPENSE NASCOSTE DELLA CHIESA RIGIRATA

- di Vanni Santoni

Poniamo di incontrare via dei Magazzini risalendo la sua perpendico­lare, la più nota via della Condotta: si potrà andare a sinistra, per la parte un tempo nota come braccio di San Giorgio, verso piazza della Signoria, oppure a destra, verso piazza San Martino e poi via Dante Alighieri, attraverso quella che recava invece il nome di via dietro la Badia. Ciò che accadrà sarà dissimile al pari degli antichi nomi.

Nel primo caso, l’esperienza sarà definita dal momento in cui si sfocerà sul lato di Piazza della Signoria, e quell’improvvisa e gloriosa ampiezza apparirà come un contraltar­e, se non addirittur­a un opposto significan­te, rispetto all’umile strettezza della via appena percorsa; nel secondo, invece, trovando la strada un estuario più proporzion­ato in piazza San Martino, resterà nella memoria per intero, e trasmetter­à al viandante qualcosa in più sulla sua storia, e sull’origine dell’odonimo. Già dall’inizio di questo tratto, chi alzerà lo sguardo troverà una torre, inglobata nell’isolato ma segnalata da un archetto di scarico (nonché, per l’occhio più architetto­nicamente accorto, dai due archi trecentesc­hi alla base): è quella dei Sacchetti, famiglia che diede i natali al Franco autore del Trecentono­velle. La torre, prima, era parte del sistema difensivo autonomo della Badia, alla quale si appoggia, così come ne era una componente l’altra torre della via, quella della Castagna, poi sede delle riunioni dei Priori (che votavano proprio usando castagne). Tra le due torri dei bassi archi con mezze finestre dotate di sbarre. Se vi s’intravede l’impronta della chiesa precedente alla Badia, che mille anni fa alla strada non dava le terga ma la facciata, essendo le prime chiese romaniche orientate verso occidente, dall’altro lato la ricomposiz­ione della parete suggerisce altre funzioni: quando fu costruita, la Badia divorò la chiesa che la precedeva (nel cortile del complesso monastico si possono ancora scorgere le tracce dell’antico abside) e offrì il volto a levante, mentre al ponente lasciò le spalle, deputate da quel momento a custodire le ricche dispense dei frati, così grandi da esser chiamate dal popolo, appunto, magazzini.

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