Corriere Fiorentino

Un paese sconvolto: «È terribile»

Immagini scoperte a scuola, una maestra in lacrime: «Assurdo» La commessa di un locale: «Gira su Whatsapp, ne parlano tutti»

- Giulio Gori

Per strada, una maestra delle elementari con gli occhi lucidi avvicina una persona che conosce. Ha voglia di sciogliere quel nodo alla gola che la tartassa da giorni. Ha voglia di sfogare la rabbia per quelle immagini che probabilme­nte non ha visto di persona, ma che come molti, ha sentito raccontare. E che non per questo destano meno orrore: «C’è un video, un video terribile che sta girando tra i ragazzi della scuola. Gira su internet, molti l’hanno cancellato, ma dicono che qualcuno ancora lo faccia girare. La vittima, pare, è una delle mie bambine, ha dieci anni, sono sconvolta». La bimba non è una sua alunna, non è stata identifica­ta, ma in paese oltre alle descrizion­i delle immagini circolano ormai voci di ogni tipo: «C’è chi dice che sia di qui, c’è chi invece dice che sia di un paese vicino, chi invece che non sia della zona. Ma cambia poco — racconta una ragazza che lavora in un locale di fronte alla scuola — Ne ho sentito parlare dai genitori dei ragazzi, i loro figli ce l’avevano sul cellulare. E non solo da loro, ormai gira parecchio. Io non l’ho voluto vedere, mi basta e mi avanza quello che ho sentito».

«Tutti sono sconvolti, e non solo perché una cosa del genere è successa, ma anche perché il video di una violenza su una bambina è finito sui telefoni di tanti altri bambini». A scuola, nella sala professori, c’è un ritaglio di un articolo di giornale affisso alla parete, sembra un’intervista a un’esperta di reati telematici. C’è una frase sottolinea­ta con l’evidenziat­ore giallo: «Gli smartphone sono pròtesi con cui viene spontaneo fare tutto, scambiarsi foto di nudo e hard è diventato un gioco con cui si creano pericolose forme di complicità». Ma non tutti gli insegnanti sono stati informati della situazione, si è cercato di fare muro alla diffusione della notizia. Uno dei vice presidi, che insegna in una classe dei primi anni delle elementari, cade dalle nuvole: «Non ne sapevo nulla», dice impallidit­o. Neanche il sindaco è al corrente della situazione: «Resto esterrefat­to».

La dirigente scolastica dell’istituto comprensiv­o, in cui ci sono la materna, le elementari e le medie, spiega di poter dire «solo il minimo indispensa­bile, perché c’è un’inchiesta in corso». «Ho ricevuto una segnalazio­ne da parte di una persona che non mi ha detto come è venuta a sapere del video che circolava tra alcuni studenti dell’istituto. Non so chi, ma come mio dovere ho fatto immediatam­ente denuncia alle autorità. È un fatto gravissimo ed è grave anche che quelle immagini possano circolare sui cellulari e che vengano viste da dei minori». In questi giorni, la preside, per cercare di non intralciar­e le indagini, racconta di non avere in programma iniziative immediate: «Ma quando sarà il momento torneremo ad invitare i genitori a controllar­e costanteme­nte quel che c’è sui telefoni dei loro figli. E non lo facciamo in relazione a questo evento, ma ogni anno. Tanto è vero che invitiamo regolarmen­te dei rappresent­anti della polizia postale a scuola per fare lezione su questi argomenti, sui rischi di internet, su un uso responsabi­le e coscienzio­so di questo strumento. Certo, non immaginavo che si potesse arrivare a questi contenuti...».

La docente è preoccupat­a, anche perché il video ormai è uscito dal recinto della scuola e sta circolando oltre. Persino al di fuori del paese: «Devo confessare che, dopo che avevo già fatto denuncia, l’ha ricevuto anche mio figlio, che ha 18 anni (e che vive in un paese diverso da quello della scuola, ndr). È rimasto turbato dalle immagini». E su quale piattaform­a l’ha ricevuto? «Whatsapp».

La dirigente La violenza è un fatto già gravissimo, che si veda sui cellulari poi... Ho fatto denuncia

L’insegnante Dicono che la vittima sia una delle mie alunne, ha solo dieci anni, non è una cosa possibile

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