Corriere Fiorentino

«Cittadini vedette? Ecco perché noi abbiamo detto no»

- Giulio Gori

Se il prefetto Laura Lega dà il via libera ai cittadini controllor­i, per dare una sponda alle forze dell’ordine nella lotta contro degrado e illegalità,11 sindaci della Città metropolit­ana fiorentina decidono di non firmare il protocollo «per vederci più chiaro». Sono stati solo 31 su 42 a sottoscriv­ere il via libera ai gruppi che non potranno fare ronde, né individual­i, né collettive, ma solo segnalare alle forze di polizia situazioni sensibili.

«Non dico un no assoluto, ma voglio essere prudente — dice la sindaca di Figline e Incisa, Giulia Mugnai — Non vorrei che qualche cittadino si sentisse autorizzat­o a fare il supereroe». «Ho qualche perplessit­à, mi sembra una visione parziale del concetto di sicurezza, preferisco capire meglio — le fa eco Monica Marini, sindaco di Pontassiev­e — Sono un po’ preoccupat­a per il clima che c’è nel Paese». Spicca l’assenza di quelle dalla Piana: Scandicci, Signa, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e Calenzano non ci sono. «Ci siamo sentiti e abbiamo deciso di prendere tempo — spiega Alberto Cristianin­i, sindaco di Signa — vogliamo solo approfondi­re. Sono decisioni delicate, si potrebbe rischiare di creare confusione e non arrivare a un risultato utile». Paura che nascano le ronde? «Non voglio evocare questo parolone –— risponde Cristianin­i — Però ricordo che una dozzina di anni fa ci fu un problema con le ronde, io eviterei di ricascarci».

Da parte sua, Brenda Barnini, sindaca di Empoli, ha inaugurato un anno fa il progetto pilota che ha ispirato il protocollo, che prevede che un gruppo di cittadini, di una strada, un quartiere o una frazione, si mettano in collegamen­to, con un referente — appositame­nte formato — che tenga i rapporti con le forze di polizia per le segnalazio­ni: «È stato un percorso lungo: a marzo 2017, la prima assemblea, nel luglio successivo la firma del protocollo e a novembre dell’anno scorso il primo gruppo — spiega — Ora sono dodici, molti si tengono in contatto su Whatsapp, ma le segnalazio­ni arrivano alle forze dell’ordine». Risultati? «Càpita che venga segnalata la presenza di un’auto sospetta, è successo di beccare chi abbandonav­a i rifiuti. Ma il risultato principale è che molti, specie chi vive isolato, si sentono più sicuri».

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Giulia Mugnai, Figline e Incisa
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Alberto Cristianin­i, Signa

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