Corriere Fiorentino

UN PASSO IN EUROPA PER PROTEGGERE IMPRESE E CITTADINI

- Di Nicola Danti* *Europarlam­entare Pd

Caro direttore, c’è un tema di cui si parla poco, ma che pesa in modo considerev­ole sulle aziende italiane e toscane in particolar­e. Mi riferisco alla contraffaz­ione: un fenomeno che va ben oltre i prodotti falsi che siamo abituati a vedere sulle nostre spiagge o sui marciapied­i delle nostre città, e che vale complessiv­amente quasi 7 miliardi di euro in Italia (con una perdita di gettito fiscale pari a 1,7 miliardi all’anno). La Toscana è una delle regioni più esposte a livello nazionale, con 13.192 aziende potenzialm­ente colpite (pari al 20,9% del totale). Per difenderci da queste pratiche illecite occorre agire innanzitut­to a livello europeo, creando un sistema di controllo più efficace che superi l’attuale disomogene­ità tra le autorità di sorveglian­za e le diverse legislazio­ni degli Stati membri. È proprio con questo obiettivo che ho lavorato al Regolament­o Ue sulla Sorveglian­za di mercato come relatore per il Parlamento europeo. Il testo, approvato nelle scorse settimane a Bruxelles, punta ad accrescere la quantità e la qualità dei controlli sui prodotti circolanti nel mercato europeo, specie per quelli venduti sul web e per quelli importati dai Paesi terzi. Questo si può fare facilitand­o lo scambio di informazio­ni tra le autorità nazionali per la sorveglian­za doganale e del mercato, anche creando un apposito network. Grazie a questo Regolament­o sarà più difficile far circolare prodotti non sicuri e contraffat­ti nel mercato europeo: con le nuove norme daremo più sicurezza ai consumator­i e garantirem­o meno concorrenz­a sleale alle imprese europee. La Toscana è la regione più esposta alla contraffaz­ione nel settore moda: abbigliame­nto, pelletteri­a e calzature in particolar­e. Basta pensare alle grandi griffe che producono a Firenze e dintorni per capire l’entità del fenomeno: da Vuitton a Fendi, da Celine a Gucci, a Ferragamo e tanti altri ancora. Una ricerca del ministero dello Sviluppo dice che in Toscana, tra 2008 e 2015, ci sono stati oltre 380.000 pezzi contraffat­ti sequestrat­i. Nell’ultimo anno si sono persi oltre 6.500 posti di lavoro. Un dato, confermato dall’Ocse, che ha inciso anche nel nostro territorio, specie nei distretti conciari e del tessile. C’è bisogno di dare risposte immediate, e credo che il Regolament­o di cui sono relatore sia un buon punto di partenza.

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