Corriere Fiorentino

Mister equilibrio

Stessi punti (15), Pioli e Di Francesco domani sera si affrontano per la nona volta: il bilancio è in pari

- Stefano Rossi

C’è una filosofia di lavoro e di vita che li accomuna più di tutto il resto: l’equilibrio. Nel mandare in campo la squadra, nel gestire il gruppo durante la settimana e nei rapporti con la società. Stefano Pioli ed Eusebio Di Francesco raramente finiscono sulle copertine, ma sanno conquistar­e la fiducia del gruppo. Sì, perché a differenza di tanti colleghi i problemi li analizzano e li risolvono in privato. Forse è anche per questa credibilit­à che l’allenatore della Roma nelle scorse settimane è sfuggito all’ira del presidente Pallotta che aveva pensato di esonerarlo per via di risultati altalenant­i in campionato.

Pur avendo obiettivi diversi poiché la Roma punta alla Champions, oggi le due squadre hanno entrambe quindici punti in classifica. Risultati ottenuti mediante le medesime combinazio­ni: quattro vittorie, tre pareggi e altrettant­e sconfitte. Domani sera (ore 18) i due allenatori si troveranno davanti per la nona volta e, anche nei loro confronti precedenti, regna equilibrio. Già, hanno vinto quattro volte per uno e non hanno mai pareggiato. Da calciatori invece si sono appena incrociati: stagione 1995-96, Pioli al Padova e Di Francesco a Piacenza. L’attuale viola visse un’annata piena di infortuni e la sua squadra piombò in Serie B. Eusebio nella sfida di ritorno fu autore di un gol ma Stefano quel giorno era infortunat­o. È passato tanto tempo, entrambi dopo una lunga gavetta, sono riusciti a coronare un sogno: sedersi sulla panchina che ritengono la migliore del mondo. Di Francesco a Roma è stato un ottimo gregario nell’anno dell’ultimo scudetto quando Gabriel Batistuta, probabilme­nte presente in tribuna al Franchi domani, guidava l’attacco della formazione di Totti e Capello. Lì ci arrivò grazie alle qualità mostrate in provincia, fra la Lucchese ed il Piacenza. Pioli a Firenze non ha vinto trofei ma è stato un punto fermo della difesa per tanto tempo.

Nel corso degli anni tutti e due sono stati seguiti dalla società che sfideranno domani. Nella primavera del 2017 Corvino corteggiò a lungo l’allenatore che a quel tempo guidava il Sassuolo ma la chiamata dalla capitale lo affascinò di più. Proprio in quel periodo Pioli guidava l’Inter e iniziavano ad emergere le prime difficoltà di un gruppo che gli voltò lo spalle portandolo all’esonero. Lì sono iniziati i contatti con la Fiorentina, il resto è noto. Non lo è invece ciò che è successo ormai sette anni fa. «Ho avuto un paio di incontri con Sabatini mentre stavo finendo la stagione col Chievo, tra l’altro avevo avvertito la mia società — ha raccontato Pioli a Il Messaggero — in quelle chiacchier­ate trovai una sintonia straordina­ria con Sabatini, un grande conoscitor­e di calcio. Poi scelse Luis Enrique, ma va bene così: non ci sono rimasto male». Qualche anno dopo la capitale l’ha vissuta, ma sullo sponda laziale. Anche per questo la sfida di domani rappresent­a un appuntamen­to denso di significat­o. I due protagonis­ti si confronter­anno in un momento in cui la Roma fa la conta degli uomini infortunat­i, su tutti De Rossi e Pellegrini, mentre la Fiorentina cerca di ritrovare la brillantez­za persa. Eusebio ama leggere, Stefano preferisce andare in bici per trovare la concentraz­ione. Due strade diverse che li hanno portati a raggiunger­e quell’equilibrio che cercherann­o di trasmetter­e alla squadra per vincere.

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Sopra Stefano Pioli e Eusebio Di Francesco Sotto Federico Chiesa

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