Corriere Fiorentino

Giallo sulla cartella clinica della donna che ha perso il figlio

Il modello è San Lorenzo a Firenze: «Aperto per la spesa, ma anche per gli eventi»

- di Giulio Gori

Gli operai col caschetto rosso visti ieri mattina nel cuore di Chinatown sono l’immagine della doppia sfida appena cominciata: fare della ex fabbrica Forti nel Macrolotto un mercato coperto che uguagli quello fiorentino di San Lorenzo, e portare un pezzo di Prato in mezzo all’enclave cinese. Ieri nei 900 metri quadri dell’ex fabbrica Forti, che un tempo compattava la lana, è iniziato il processo di riqualific­azione di Chinatown, il quartiere da vent’anni al centro delle attenzioni della trasformaz­ione pratese e dunque della politica. Sotto gli occhi del sindaco Matteo Biffoni e dell’assessore regionale alle Infrastrut­ture Vincenzo Ceccarelli, sono cominciati i lavori. Ristruttur­azioni e interventi struttural­i finanziati per 8 milioni di euro, di cui 6 provengono dai fondi europei gestiti dalla Regione. Da programma tutto dovrebbe essere pronto per il prossimo mese d’agosto, mentre il Comune si occuperà nel frattempo di pubblicare un bando per le attività interessat­e agli spazi. La ditta appaltatri­ce, la perugina «Laudante Costruzion­i», organizzer­à gli spazi dov’è previsto un mercato coperto dedicato ai prodotti locali e alle eccellenze del territorio, «aperto dalla mattina a tarda sera non solo per fare la spesa, ma anche per degustazio­ni ed eventi». Il sindaco, ieri, era tra i più sorridenti.

Chinatown e la sua riqualific­azione erano un obiettivo dichiarato, su cui l’assessore all’Urbanistic­a Valerio Barberis ha puntato molto. Il politicall­y correct vuole che il governo pratese si riferisca al quartiere con il nome scelto dal precedente piano regolatore: Macrolotto Zero. Tuttavia non è un segreto per nessuno che l’intera area sia diventata nel tempo la base abitativa per l’imponente migrazione cinese in città. Il quartiere si estende per 44 ettari senza alcuna area pubblica. E malgrado la collocazio­ne adiacente al centro storico presenta le caratteris­tiche di molte periferie: degrado edilizio e urbanistic­o, carenza di spazi di uso pubblico, sottodotaz­ione di servizi alla persona, strade senza sfondo e altre barriere fisiche (a nord la ferrovia, ad ovest la tangenzial­e).

E ieri Biffoni era soddisfatt­o non solo per il progetto, che tra l’altro prevede anche la costruzion­e di una media library dall’altra parte della strada. In primavera ci sono le elezioni amministra­tive e quello del Macrolotto è il primo cantiere che vede la luce tra i piani proposti dall’amministra­zione-Biffoni. Gli operai al lavoro sono insomma l’immagine del tentativo dell’amministra­zione di tradurre una visione in realtà. Una sfida appena cominciata che. oltre il voto di primavera, vede il parco urbano al posto del vecchio ospedale e il sottopasso del Soccorso, punto cruciale del traffico nella Piana.

Orizzonte elettorale Parte così il primo dei progetti di Biffoni, che in primavera si gioca la riconferma

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Il sindaco di Prato Matteo Biffoni ieri nel cantiere con in mano il progetto A destra, la fabbrica ex Forti aperta per il via ai lavori. Sotto, Chinatown
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