Niente stato d’emergenza per il disastro del Monte Serra: sindaci e Rossi contro il governo
L’ira di Calci: vergogna, noi abbandonati. Il governatore: tanti selfie, zero risposte
«L’evento non ha determinato condizioni tali da giustificare l’adozione di misure che trascendono le capacità operative e finanziarie degli enti competenti in via ordinaria». Il governo Lega-M5S rifiuta così lo stato di emergenza per l’incendio del Monte Serra, scatenando le reazioni furibonde dei sindaci e del governatore Rossi. «È l’ennesima vergogna di un governo impegnato nei selfie ma incapace di dare risposte concrete ai cittadini».
Le «proporzioni devastanti», parole del ministro Gian Marco Centinaio, dell’incendio sul Monte Serra non sono bastate a convincere il governo gialloverde. L’esecutivo ha negato lo stato di emergenza per i Monti Pisani. Una mazzata per i Comuni colpiti dal rogo, che hanno scoperto la notizia attraverso una lettera del capo della Protezione civile Angelo Borrelli. «L’evento non ha determinato condizioni tali da giustificare l’adozione di misure che trascendono le capacità operative e finanziarie degli enti competenti in via ordinaria». In due pagine, il governo spiega perché a suo avviso non ci sarebbero i requisiti tecnici necessari per lo stato di emergenza, che avrebbe garantito l’immediatezza degli interventi a favore della popolazione e del territorio con mezzi e poteri straordinari da parte dello Stato. «Non risulta che l’incendio abbia coinvolto in modo significativo le strutture e le infrastrutture presenti nell’area» si legge nella lettera.
«È inaccettabile e l’ennesima vergogna di un esecutivo tanto impegnato a fare selfie quanto incapace di dare risposte concrete ai problemi veri dei nostri territori» replica il governatore toscano Enrico Rossi. A farlo infuriare è «la sequela di dichiarazioni e le passerelle che abbiamo visto» nei giorni successivi all’incendio. Il riferimento è alla visita del ministro per le Politiche agricole, il leghista Centinaio che, accompagnato dal sottosegretario all’Interno Stefano Candiani, si impegnò per avanzare alla Presidenza del Consiglio la richiesta per lo stato di emergenza. Un impegno di cui si era fatto garante anche il ministro all’Ambiente Sergio Costa.
Centinaio risponde: «Il governatore Rossi è scorretto. Non è accettabile che dichiari che il governo non sta facendo niente per l’incendio nel pisano. Non si fa politica sulla pelle degli agricoltori e di quanti sono stati danneggiati da un incendio di proporzioni devastanti. Se non ha bisogno del lavoro del ministero faccia da solo».
Sconvolto il sindaco di Calci Massimiliano Ghimenti: «È una vergogna. Il governo ha abbandonato i nostri cittadini, li ritiene di serie B, è un pessimo messaggio per chi vive in questi territori difficili. Il governo, nonostante 12 famiglie abbiano perso la loro casa e decine di aziende siano in difficoltà, ha detto “arrangiatevi” e adesso sarà responsabile di tutto quello che potrà accadere». Amarezza anche per il sindaco di Vicopisano Juri Taglioli, che ha ricevuto la notizia durante un sopralluogo al Monte: «Desolante e disarmante, ci appelleremo a tutte le forze politiche per far cambiare idea al governo».
La segretaria regionale del Pd, Simona Bonafè, chiama in causa il sindaco di Cascina (e collaboratrice stretta del ministro dell’Interno Matteo Salvini) Susanna Ceccardi: «Dopo i selfie e le passerelle degli amici della Ceccardi questi sono i risultati». E il sindaco di Cascina? Per tutto il pomeriggio non ci ha risposto.
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La replica di Centinaio Non è accettabile che il governatore dica che non stiamo facendo niente per i Monti Pisani