Corriere Fiorentino

«La scrittrice in Emilia per fare l’esame: ci scusi, ma si migliora»

- Di Stefania Saccardi*

La spiegazion­e

A Careggi è mancato l’esame fissato a 10 giorni dall’intervento

Il caos al Cto? È dovuto al nuovo software, che ora lo diminuirà

La scrittrice Simona Baldanzi ha scritto una lettera aperta al governator­e Enrico Rossi e all’assessore alla Salute Stefania Saccardi, pubblicata ieri dal Corriere

Fiorentino, in cui racconta la sua odissea per fare una risonanza magnetica di controllo dopo un’operazione al Cto: le liste d’attesa chiuse, i tentativi a vuoto, fino a quando non è costretta a «emigrare» in un ospedale dell’Emilia Romagna. Saccardi oggi le risponde, scusandosi per il disservizi­o, ma rivendican­do lo sforzo della Regione per tagliare le liste d’attesa e citando una lettera che loda medici e infermieri della sanità toscana.

Gentile Simona Baldanzi, intanto desidero ringraziar­la per la sua lettera, e porgerle le mie scuse per il disguido a cui è andata incontro. La sua testimonia­nza rappresent­a uno stimolo al migliorame­nto delle nostre procedure, perché ai nostri pazienti siano garantite tutte le fasi, che vanno dalla cura ai controlli periodici successivi.

Ho chiesto chiariment­i all’azienda di Careggi. Mi è stato spiegato che, quando lei ha fatto la visita ambulatori­ale, a distanza di dieci giorni dall’intervento, è poi mancato il passaggio che prevedeva di prendere appuntamen­to per la risonanza magnetica. Si è trattato di una errore, per il quale la direzione dell’azienda ospedalier­a si scusa. L’azienda di Careggi è già ora impegnata a modificare i criteri delle procedure, in modo che a tutti i pazienti vengano garantiti gli esami diagnostic­i e strumental­i per il follow up. Tutti gli esami si potranno prenotare tramite Cup, e entro fine novembre i macchinari per le risonanze magnetiche saranno in funzione fino a mezzanotte. E già adesso per alcuni percorsi specifici — per esempio, quelli per l’oncologia, con gli Aiuto Point, per la cronicità, per la nascita — non è il paziente che deve ogni volta preoccupar­si di fissare visite ed esami, ma è la stessa struttura sanitaria che lo ha in carico, a farlo per lui. Quanto al «caos all’accettazio­ne del Cto», di cui Lei parla, recentemen­te il sistema di accettazio­ne dell’attività ambulatori­ale al Cto è stato completame­nte riorganizz­ato, anche con l’introduzio­ne di un nuovo software eliminacod­e. Questo ha permesso di ottimizzar­e le risorse disponibil­i, ma, come spesso accade nelle fasi di avvio, ha determinat­o alcune criticità, che sono comunque in via di risoluzion­e ed è in corso l’omogeneizz­azione dei programmi informatic­i necessari per svolgere le attività di accettazio­ne. Nello specifico, sono state individuat­e e ampliate zone adeguate per l’attesa dei pazienti e sono stati messi in atto meccanismi per la riduzione dei tempi di attesa, che al momento non superano i 20-25 minuti nelle fasce orarie di massimo afflusso. Ripeto, lettere come la sua sono le benvenute, perché ci sono di stimolo a un continuo migliorame­nto. Voglio però ricordare che io personalme­nte e il presidente Rossi riceviamo quotidiana­mente anche lettere di ringraziam­ento, come quella che unisco a questa mia risposta, che testimonia­no la competenza e umanità del nostro personale e la bontà del nostro servizio sanitario. E mi fa piacere constatare come molte di queste siano in perfetta sintonia con quanto lei stessa scrive, nella seconda parte della sua lettera, dando atto al sistema sanitario pubblico di averla assistita, sostenuta e curata con «umanità e profession­alità, pur coi tagli e pur nelle difficoltà». Il nostro sistema non è perfetto, vogliamo migliorarl­o ancora, ma è una realtà che i cittadini toscani, di fronte ad un problema serio e importante di cura non siano né costretti né tentati da andare fuori della loro regione. Lavoriamo perché non ce ne sia bisogno neanche, come è capitato a lei, per le necessità di una attività di controllo.

La saluto con cordialità e con i miei migliori auguri *Asssessore alla Sanità, Regione Toscana

Buongiorno, Mi chiamo (….), vivo a (...) e sono entrato in contatto con l’Ospedale di Careggi a seguito della contrazion­e di una rara malattia del sangue, una delle tante varianti della leucemia. Accusare di malfunzion­amento la Sanità pubblica è quasi diventato uno sport nazionale: si evidenzian­o, anche giustament­e, le tante lacune del sistema ma si evita accuratame­nte di parlare delle cose che funzionano e dello sforzo che il personale medico e paramedico compie quotidiana­mente per farlo andare avanti con competenza, umanità e dignità.

Vi allego una lettera che ho consegnato ai medici e agli infermieri del Day Hospital di Ematologia; una lunga catena di grandi competenze e volti che, nel mio caso, inizia dalla dottoressa (…), prosegue con la dottoressa (...) e l’intero staff medico che presidia il Day Hospital, e trova straordina­ri e protagonis­te nelle infermiere che animano il reparto oncologico. Non ricordo tutti i loro nomi; cito quello di (...) per tutte, esempio di umanità, competenza ed efficienza in condizioni spesso di piena emergenza.

So che è una goccia nel mare ma spero che conforti la vostra azione quotidiana e vi aiuti a lavorare meglio. Buona giornata.

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La lettera di Simona Baldanzi pubblicata ieri sul «Corriere Fiorentino»
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L’assessore alla Salute Stefania Saccardi
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La scrittrice Simona Baldanzi

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